La scuola senese

La prosperità economica, l'esistenza di un grandioso cantiere per il duomo, che richiamava prestigiose personalità come Nicola e Giovanni Pisano, favorirono il fiorire a Siena di una civiltà artistica che trovò più spiccata individualità (tale da autorizzare la definizione di "scuola") tra la metà del sec. XIII e la metà del XV. In quest'arco di tempo le espressioni pittoriche senesi presentano caratteri stilistici coerenti e originali, così da dar vita come a un altro polo rispetto alla cultura fiorentina rappresentata da Giotto e giotteschi, per la fusione delle più alte tradizioni bizantine con gli eleganti modi gotici d'Occidente (Duccio di Buoninsegna) per il raffinatissimo gusto lineare e cromatico (Simone Martini, Niccolò di Ser Sozzo Tegliacci), per l'interpretazione profana, "cortese", dei temi sacri e allegorici (Ambrogio e Pietro Lorenzetti, Lippo Vanni).