François Villon

Un destino tragico

Di François Villon (1431 - dopo il 1463) si ha una biografia lacunosa e oscura. Probabilmente si chiamava François de Montcorbier o des Loges ed era nato a Parigi da una famiglia povera. Venne allevato da Guillaume Villon, cappellano di Saint-Benoît-le-Bétourné, che lo accolse e gli permise di studiare. Frequentò la facoltà delle arti dell'università di Parigi, dove si licenziò maître ès arts nel 1452. Forse fu in quegli anni che egli cominciò a condurre un'esistenza disordinata e rischiosa, frequentando gli ambienti della delinquenza comune, ladri, malfattori di vario genere, giocatori, donne di malaffare. Nel 1455 uccise un prete in una rissa e fu costretto a fuggire da Parigi. Ottenuta la grazia, poté rientrare, ma prese parte a un grosso furto, così lasciò nuovamente la città. Tra il 1456 e il 1461 percorse la provincia. Lo si ritrova ad Angers, a Bourges, a Blois, protetto per un breve periodo dal principe e poeta Charles d'Orléans; a Moulins, dove cercò protezione presso il duca di Borbone. In quegli anni si unì a una celebre banda di ladri, i Coquillards (Pezzenti). Nel 1461 venne rinchiuso in carcere a Meung-sur-Loire per un crimine di cui non si sa nulla. Graziato, poté rientrare a Parigi, ma fu di nuovo arrestato per furto e imprigionato (1462). Rimesso in libertà, vi rimase ben poco. In seguito a una rissa fu ancora chiuso in carcere (1463), sottoposto alla tortura e condannato a essere impiccato. Il parlamento di Parigi però annullò la condanna, trasformandola in dieci anni di bando da Parigi. Da quel momento si perdono le sue tracce.