Dada e surrealismo

Louis Aragon

Louis Aragon (1897-1982), parigino, è stato uno dei maggiori esponenti del movimento surrealista, che contribuì a fondare con L. Breton e P. Soupault. I suoi primi scritti ­ le raccolte di versi Feu de joie (Fuoco di gioia, 1920) e Mouvement perpétuel (Moto perpetuo, 1925), il racconto Le paysan de Paris (Il contadino di Parigi, 1926) ­ rivelano una sorprendente capacità di invenzione verbale e una singolare fusione di fantastico e quotidiano. L'adesione al Partito comunista (1927), seguita dalla rottura con il gruppo di Breton, provocò una svolta: le opere narrative di quegli anni, i romanzi del ciclo Le monde réel (Il mondo reale, 1933-36), di contenuto storico e sociale, non si scostano da un realismo tradizionale. Durante la guerra Aragon si impegnò attivamente nella Resistenza e pubblicò alcune raccolte poetiche, come Crève cœur (Crepacuore, 1941) e La Diane française (La Diana francese, 1944), in cui prevalgono i temi dell'amore e del patriottismo. Negli anni della guerra fredda il vasto affresco Les communistes (Le donne comuniste, 1948-51) non sfugge al conformismo della letteratura di partito. Finalmente, dopo il 1956 iniziò un periodo nuovo: nelle raccolte di versi, tra cui Les poètes (I poeti, 1960) e Le fou d'Elsa (Il folle d'Elsa, 1963), dedicato alla moglie, la scrittrice impegnata Elsa Triolet (1896-1970), Aragon recuperò con grande sapienza toni e generi poetici della tradizione francese. Un rinnovamento delle forme narrative è evidente negli ultimi romanzi, tra cui Blanche ou l'oubli (Bianca o l'oblio, 1967) appare il più riuscito.