Orizzonti della poesia

In sintesi

Max JacobMax Jacob (1876-1944) è autore di opere burlesche e fantasiose, in cui cela l'angoscia della morte dietro un umorismo sarcastico e il virtuosismo verbale. Romanzi: Storia del re Kabul I e dello sguattero Galvano (1904); Il ciclo di Saint Matorel (1912). Tra le raccolte poetiche: Laboratorio centrale (1921); Meditazioni religiose (1948).
Pierre ReverdyPierre Reverdy (1889-1960) utilizza una lingua spoglia per la sua poesia che si interroga con insistenza dolorosa sulla deludente relazione dell'uomo con il mondo. Tra le sue opere: La maggior parte del tempo (1915-22), Il mio libro di bordo (1958).
Jules SupervielleJules Supervielle (1884-1960), estraneo allo sperimentalismo, rimane fedele al verso breve, alle immagini semplici, e canta i rapporti tra visibile e invisibile, la presenza di forze misteriose e oscure. Tra le sue opere: Gravitazioni (1925), Memoria immemore (1949), il romanzo Il ladro di bambini (1926).
Pierre-Jean JouvePierre-Jean Jouve(1887-1976) compone la sua opera su tre registri: un erotismo violento, un misticismo tormentato dal rimorso e una dimensione apocalittica, espressi in un linguaggio difficile, duro, intriso di simboli oscuri. Opere poetiche: Sudore di sangue (1933-35), Lirica (1956); il romanzo La scena capitale (1935).
Henri MichauxHenri Michaux (1899-1984), belga, indaga la possibilità del linguaggio di esplorare le contrade enigmatiche della mente, i mondi oscuri del sogno. Opere: Chi fui (1927); Lontano interiore (1938); Conoscenza attraverso gli abissi (1961).