Il simbolismo: Rimbaud e Verlaine

Arthur Rimbaud

Arthur Rimbaud (1854-1891) è figura la cui vicenda poetica e umana si impone per l'estrema brevità, densità e novità. La sua poesia ha operato una profonda frattura con il passato e costituisce il ponte che ha condotto da Baudelaire a quasi tutte le avanguardie.

La vita e le opere

Nacque a Charleville da un padre militare autoritario, attratto dall'Africa e dall'avventura, e da una madre borghese, rigida e conformista. Educato in modo severo e tradizionale, fu per un certo periodo studente modello, anche grazie al precoce talento. Al liceo cominciò a scrivere apprezzati versi. Nell'agosto 1870 scappò di casa per andare a Parigi, ma fu arrestato perché viaggiava senza biglietti e soldi. In ottobre fuggì di nuovo in Belgio; nel febbraio 1871 partì per Parigi, dove forse assisté ai sussulti della Comune. A marzo tornò a piedi a Charleville. Il 15 maggio 1871, nella lettera all'amico poeta Paul Demeny, nota come Lettre du voyant (Lettera del veggente), affermò la necessità di una nuova poetica. Nell'agosto di quell'anno inviò a Verlaine il sonetto Les voyelles (Le vocali) e forse Le bateau ivre (Il battello ebbro). Profondamente colpito, Verlaine lo invitò a Parigi, dove il suo atteggiamento grossolano e provocatorio gli alienò le simpatie e contribuì a creare il mito dell'adolescente maledetto. Al veemente rifiuto del conformismo, si univa in lui una sorta di bisogno di autodistruzione, un nichilismo rabbioso ed esasperato. Le sue composizioni circolavano su fogli e quaderni, fortunatamente custoditi dagli amici, e questa pratica rende difficile la precisa datazione della sua produzione poetica. Nel luglio 1872 ebbe inizio la complessa e violenta relazione con Verlaine, che si concluse dopo vari vagabondaggi in Belgio e in Inghilterra, nel 1873, con un violento litigio in cui Verlaine ferì Rimbaud con due colpi di pistola. Tra l'aprile e l'agosto del 1873 scrisse Une saison en enfer (Una stagione all'inferno), sorta di lucido distacco, addio sdegnoso alla poesia. Nel 1874 (forse nel 1875) compose gli ultimi versi, Illuminations (Illuminazioni, 1883), il cui manoscritto fu consegnato a Verlaine. Il suo percorso poetico era finito, consumato tra i 16 e i 19 anni. Dal 1873 al 1878 alternò i vagabondaggi in tutta Europa e i periodici ritorni a Charleville. In Olanda si arruolò nella Legione Straniera, poi disertò e si recò in Africa dove si dedicò al commercio e al traffico d'armi e di coloniali. Nel 1891, colpito da un tumore al ginocchio, rientrò in Francia per farsi operare. Ricoverato all'ospedale di Marsiglia, morì pochi mesi dopo.

Il poeta veggente

Nel breve arco di tempo della sua attività è possibile individuare un'evoluzione. I versi raccolti con il titolo Premiers vers esprimono la rivolta dell'adolescente, la polemica contro la società borghese e la sua mediocrità. Il linguaggio corrosivo e violento deforma le strutture ancora tradizionali delle composizioni, vi introduce un elemento di derisione e dissacrazione. Ma già nel 1871, con la celebre Lettera del veggente, egli supera quella fase per enunciare con chiarezza la poetica della veggenza: il poeta deve "farsi" veggente, deve coltivare la sua anima a prezzo di "ineffabili torture", deve distruggerne l'ordine apparente e disintegrarla per ritrovare il caos. Il poeta è colui che attinge l'ignoto, il mistero, l'Assoluto. "Trovare una lingua" è l'impegno del poeta, una lingua universale, una parola libera dalle costrizioni della sintassi e della logica, capace di evocare e suggerire attraverso il gioco infinito delle analogie e delle associazioni. Il poeta possiede la Parola e in questo consiste la sua sfida a Dio, il suo potere demiurgico.

Il problema della lingua

Nelle ultime opere Rimbaud conduce all'estremo la ricerca di un linguaggio atto a tradurre una disposizione visionaria e onirica. Lo sgretolamento delle forme poetiche è esasperato e il verso è sostituito spesso da una sorta di prosa poetica. La negazione del discorso logico comunicativo è totale. La scrittura procede mediante accostamenti arditi, imprevedibili, ingiustificati, tesse una trama di immagini folgoranti, impressioni, allucinazioni. Le Illuminazioni sono opera volutamente di ardua lettura. D'altra parte tutta la sua opera richiede dal lettore un atteggiamento di cautela e disponibilità; tentare di interpretare logicamente i rapporti tra le immagini, oltre a essere difficile e spesso impossibile, è fuorviante, in quanto fraintende l'aspetto centrale della sua poetica. La lezione di Rimbaud, la sua singolare parabola esistenziale e poetica hanno esercitato una profonda influenza sulla poesia contemporanea, che pur non potendo ripetere e in un certo senso neppurre proseguire la sua estrema esperienza, ne ha fatto propria la concezione della parola, finalmente libera dai vincoli logici e sintattici e restituita al suo ruolo evocativo e creatore.