Il simbolismo: Rimbaud e Verlaine

Caratteri generali

La poesia di Baudelaire inaugurò una stagione letteraria complessa; in parte questa stagione era riconducibile al cosiddetto decadentismo, nome che fu dato in segno di disprezzo a Verlaine per la sua concezione antiromantica del poeta, non più vate ma veggente, esteta raffinato che capovolge "l'arte per l'arte" del Parnasse tramutandola nella "vita come arte". Il 18 settembre 1886 Jean Moréas pubblicò un articolo intitolato Manifesto del simbolismo, in cui egli prendeva le distanze dal romanticismo, dal Parnasse e dal naturalismo. L'essenza del nuovo movimento consisteva nel concepire la poesia come fatto assoluto di conoscenza, capace di raggiungere la pura natura delle cose attraverso segni, simboli, senza curarsi più della tradizione e delle aspettative del pubblico. Il simbolo non andava inteso come metafora o allegoria, ma come mezzo per attingere direttamente, senza mediazioni logiche, l'Idea, l'Infinito, l'Assoluto. Il risultato fu una poesia lontana dall'espressione dei sentimenti, spesso fredda e razionale, che influenzerà gran parte della letteratura del Novecento.