Il romanzo

Narratori e intrecci

Sappiamo pochissimo degli autori del romanzo greco, se non che sono vissuti tra il I ed il III sec. d.C. Tutti sembrano però aver seguito nella loro narrazione uno schema fisso di racconto, che così può essere riassunto: due giovani si innamorano perdutamente ma sono allontanati da ostacoli imprevisti che, una volta superati, permettono la lieta soluzione della vicenda. Su questo nucleo narrativo si innestano poi una serie di luoghi comuni (come il naufragio, la cattura, l'esilio, il processo o la morte apparente di uno dei due giovani; la seduzione o il rapimento della ragazza e la conseguente gelosia dell'innamorato) che diverranno i motivi ricorrenti del romanzo moderno. In tutti, inoltre, manca un approfondimento o anche solo una descrizione psicologica dei personaggi.

Caritone di Afrodisia

È autore del più antico romanzo greco giunto integro (sec. I d.C.), Le avventure di Cherea e Calliroe, in otto libri. Secondo gli schemi tradizionali di questo genere letterario, la trama è a lieto fine e propone, in una serie ininterrotta di avventure mirabolanti, la ricongiunzione di due innamorati Cherea e Calliroe, a lungo perseguitati dal destino. L'autore non si distingue per la caratterizzazione psicologica dei personaggi, che è molto superficiale ed approssimativa, e nemmeno per lo stile usato, spesso pesante e retorico, mentre si diverte a proporre una vicenda dietro l'altra, complicando a dismisura l'intreccio.

Senofonte di Efeso

Il Lessico Suda nomina Senofonte come autore di un romanzo intitolato Storie efesiache ovvero Antia e Abrocome, e di altre opere in prosa. Dei dieci libri di cui era composto il romanzo ne restano solo cinque che, però, hanno l'aspetto di un compendio dell'intera opera. L'argomento è quello tipico del genere con due giovani sposi subiscono durante un viaggio una serie di peripezie fino ad arrivare al lieto fine. L'autore manca di doti letterarie e l'opera è la più debole tra quelle dello stesso tipo pervenuteci.

Achille Tazio

Retore di Alessandria, compose alcuni scritti eruditi andati perduti e un romanzo d'avventura, la Storia di Leucippe e Clitofonte, in 8 libri, in cui il protagonista narra in prima persona l'amore contrastato per la cugina Leucippe. L'opera fu apprezzata sia per l'eleganza dello stile, sia per la varietà dell'intreccio e per le frequenti digressioni, tipiche del gusto dell'epoca.

Longo Sofista

Nativo forse di Lesbo (sec. III d.C.), è autore del romanzo Amori pastorali di Dafni e Cloe, la storia di due trovatelli che, allevati da pastori, s'innamorano e giungono al matrimonio. L'ambientazione bucolica della vicenda, la semplicità dell'intreccio (privo degli intrighi e dei colpi di scena tipici degli altri romanzi greci pervenuti) e soprattutto la credibilità psicologica dei personaggi ne fanno un'opera unica nella produzione del genere che ha raccolto uno straordinario successo nel Rinascimento e fino a tutto il Settecento, in tutta Europa.

Eliodoro

Vissuto ad Emesa, in Siria, nel III sec. d.C., scrisse un romanzo in 10 libri, Le etiopiche o Teagene e Cariclea, che narra gli amori tra la figlia del re di Etiopia e il greco Teagene. Lo schema dell'intreccio (le avventure e le peripezie che i protagonisti devono affrontare) è tipico del genere, ma la sapienza narrativa e la ricchezza della tematica religiosa rendono l'opera uno dei più interessanti romanzi alessandrini pervenuti, tanto da esercitare una grande influenza su diversi romanzieri del Medioevo, su Tasso, su Cervantes e sulla letteratura francese del Seicento.