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Le origini del romanzo greco e la critica

Il dibattito sulle origini del romanzo greco ebbe inizio nel 1876, con il saggio “Il romanzo greco e i suoi precursori” pubblicato in Germania dal giovane filologo E. Rohde, il quale vedeva il romanzo greco come un prodotto della Seconda Sofistica. Ma dopo il ritrovamento del papiro contenente il Romanzo di Nino (1893), questa tesi apparve anacronistica e superata: il romanzo greco doveva avere origini molto più antiche.

Nei primi anni del '900, uno studioso italiano, Bruno Lavagnini, sostenne l'origine popolare del romanzo, come frutto dell'elaborazione di miti e leggende locali, in stretta relazione con lo sviluppo della storiografia. Anche Jaroslav Ludvikovsky, collega il genere romanzesco con quello storico, forse per il gusto della narrazione.

Seguendo una via molto diversa il filologo ungherese Karoly Kerènyi, e più tardi Reinhold Merkelbach, ipotizzò la nascita del romanzo come evoluzione dei culti misterici della civiltà egiziana, attribuendo al genere una forte valenza etico- religiosa.

Ancora un'altra strada disegna Perry che vide nel romanzo “il successore del dramma”.