La poesia e la prosa dal 1625 al 1660

I poeti metafisici

La poesia metafisica, di argomento sia religioso sia profano, è caratterizzata dalla ricerca di un perfetto equilibrio tra passione e intelletto. I sentimenti vengono descritti con immagini ingegnose e paradossali, attinte dalla filosofia, dalla religione, dalla scienza e dalla vita quotidiana, con uno stile insolitamente frammisto di tono elevato e linguaggio colloquiale. Metrica e sintassi irregolari contribuiscono a creare tensione drammatica.

Tra i metaphysical poets d'ispirazione religiosa si segnalano Richard Crashaw (1612-1649), che introdusse in Inghilterra lo stile di Marino; Henry Vaughan (circa 1622-1695); Thomas Traherne (circa 1637-1674) e Francis Quarles (1592-1644). Un posto di rilievo occupa George Herbert (1593-1633), autore di una raccolta di componimenti religiosi, The temple (Il tempio, 1633, postuma). Discepolo di Donne, anch'egli combinò il tono semplice e diretto con l'ingegnosità dei ragionamenti; argomento delle sue liriche è il conflitto tra mondanità raffinata e genuina devozione cristiana, che spesso si traduce in un'alternanza di immagini violente e pause distese. Egli usò abilmente la propria esperienza personale e poetica per insegnare le verità cristiane. Con un'originale tecnica di versificazione arrivò spesso a una sorta di sperimentazione tipografica, riproducendo pittograficamente con i versi gli oggetti descritti nei suoi componimenti.

I poeti metafisici di ispirazione profana più significativi furono Abraham Cowley e Andrew Marvell.

Abraham Cowley (1618-1667), studioso e imitatore dei classici, introdusse in Inghilterra la moda dell'ode pindarica. Nelle sue composizioni (il poema epico The Davideis, La Davidiade; Poems, 1656) la poetry of wit diventò uno sfoggio di ingegnosità, svuotato di ogni forza immaginativa; il suo linguaggio poetico, ricco di virtuosismi tipici del tardo barocco, segnò il passaggio verso il neoclassicismo.

In Andrew Marvell (1621-1678), invece, segretario di Milton e deputato, l'acutezza (wit) e la passione si fusero con leggerezza e profondità raggiungendo un equilibrio classicamente perfetto: le sue composizioni, fra le quali To his coy mistress (Alla sua ritrosa amante), The garden (Il giardino) e The definition of love (La definizione dell'amore), facevano ricorso a un linguaggio sempre preciso e accurato. La sua poesia costituì una sintesi estremamente raffinata e personale dei fermenti contraddittori che lo circondavano: era umanista cristiano come Milton, considerato un poeta puritano, però non fu interamente devoto alla causa repubblicana. Qualitativamente inferiori alla sua poesia lirica, le satire (pubblicate postume nel 1681) furono probabilmente il tentativo di uniformarsi alle mode del tempo.