La fine della letteratura pagana: i prosatori e gli ultimi poeti

I poeti: Ausonio

Ausonio è il più noto e importante poeta della cultura gallica della seconda metà del IV secolo.

La vita

Decimo Magno Ausonio nacque a Burdigala (l'odierna Bordeaux) verso il 310, da padre medico. Dopo gli studi compiuti nella città natale e a Tolosa, insegnò a Burdigala per 30 anni prima grammatica, poi retorica. Fu poi chiamato a Treviri da Valentiniano I come precettore del figlio, il futuro imperatore Graziano, dal quale fu nominato governatore della Gallia e console nel 379. Alla morte di Graziano nel 383 si ritirò a vita privata a Burdigala, dove si dedicò agli studi e dove morì intorno al 395.

Le opere

Nelle sue numerosissime opere di difficile datazione, Ausonio mostra grande facilità e abilità nel comporre nei metri più vari, spesso buon gusto, chiare capacità tecniche e una profonda erudizione, ma come poeta è piuttosto modesto, perché difetta di originalità, di spontaneità e d'ispirazione. Fra le sue opere commemorative si ricordano: le Parentalia, 30 epigrammi per i parenti defunti, la Commemoratio professorum Burdigalensium, epitaffi di celebri insegnanti della sua città, che vengono descritti nella loro vita quotidiana, gli Epitaphia, iscrizioni sepolcrali fittizie per gli eroi della guerra di Troia. Di carattere scolastico compose Caesares, Ordo nobilium urbium, Ludus septem sapientium, brevi composizioni in versi per presentare imperatori, le più importanti città dell'impero e i sette sapienti. Ci rimangono inoltre 120 epigrammi, ironici o sentimentali, sempre diversi nel metro e nei contenuti, 25 epistole in versi, in prosa o miste, indirizzate tra gli altri a Simmaco e a Paolino di Nola, Ephemeris, descrizione in metri vari della giornata di un alto funzionario imperiale, Bissula, raccolta di brevi poesie dedicate alla bella donna omonima che era stata sua schiava e che aveva liberato. L'opera più importante di Ausonio è la Mosella, poemetto di 483 esametri in cui descrive il paesaggio lungo il fiume Mosella, durante un suo viaggio; pur conservando le tracce di un'erudizione scolastica, presenta alcune descrizioni assai suggestive e non prive di grazia.