L'umanesimo

Profili di alcuni umanisti

Mancarono all'umanesimo tedesco le grandi personalità che invece conobbe l'umanesimo italiano. Il livello letterario generale prevalse solo in rare occasioni su una certa modestia di tono complessiva. I suoi esiti migliori vennero allorché giunse a contribuire all'imminente evento epocale: la Riforma di Lutero. Prima di questa, l'opera forse di maggior rilievo fu il dialogo L'aratore di Boemia di Johannes von Tepl.

Johannes von Tepl

Johannes von Tepl (Tepl, Boemia, 1350 ca-Praga prima del 1415) compì studi universitari, probabilmente a Praga, e di questa città fu in seguito segretario municipale. Il suo capolavoro, L'aratore di Boemia (Der Ackermann aus Böhmen, ca 1400), forse a sfondo autobiografico, è incentrato su una grande contesa tra un contadino, che ha perduto la moglie, e la morte: il primo accusa la morte di distruggere l'opera della creazione, e questa risponde con sarcasmo mostrando la vanità e il dolore della vita umana. L'opera segna la transizione dal mondo e dalla mentalità medievali a quelli moderni.

Albrecht von Eyb

Albrecht von Eyb (Schloss Sommersdorf, Ansbach, 1420 - Eichstätt 1475) studiò diritto in Italia, ove fu camerlengo di Pio II. Scrisse la sua opera più originale con il Libretto sul matrimonio (Ehebüchlein, 1472), in polemica con il misoginismo medievale e argomentando sulla scorta della riflessione classica, a cui si era alimentato durante i quattordici anni di soggiorno sul suolo italiano. Il successivo Specchio dei costumi (Spiegel der Sitten, 1511, postumo) è uno scritto di una certa importanza perché contiene la traduzione di due commedie di Plauto e della Philogenia di Ugolino da Pisa.

Sebastian Brant

Culturalmente legato al Medioevo, ma già partecipe dell'ardore filologico del Rinascimento, Sebastian Brant (Strasburgo 1457 - 1521) tradusse e pubblicò opere in latino, tra cui i suoi scritti religiosi. È autore di uno dei capolavori dell'umanesimo tedesco, La nave dei folli (Das Narren Schyff, 1494), poema didascalico in dialetto alsaziano in distici rimati, satira spietata delle grottesche forme, individuali e sociali, della stoltezza umana. L'opera ebbe eco europea e segnò l'inizio della cosiddetta Narrenliteratur (letteratura della follia), che ebbe notevole fortuna.