La musica nazionale francese

Le vicende della musica francese di quest'epoca sono in buona parte difficilmente separabili dai profili della scuola borgognona-franco-fiamminga: tuttavia, non va trascurata la novità della chanson francese, la cui creazione viene attribuita a G. Binchois, un nuovo genere di canzone polifonica che tenne conto anche delle acquisizioni di F. Landini in Italia e di J. Dunstable in Inghilterra. Nel XVI secolo, nel crescente splendore della corte parigina, operarono Claudin de Sermisy e soprattutto C. Janequin, massimi esponenti di un nuovo genere di chanson, la chanson parisienne, che godette fama universale (anche grazie al contemporaneo diffondersi della stampa musicale), fu largamente imitata e solo alla fine del XVI secolo fu soppiantata dal nuovo gusto per le danze e le arie omofone: vaudeville (da cui nacque poi l'air de cour), bergerette, chansonnette.

Con il diffondersi delle nuove danze, venne costituendosi un notevolissimo repertorio di musiche liutistiche, soprattutto sullo schema dell'air de cour, mentre crebbe rapidamente anche una rigogliosa corrente di organisti (J. Titelouze e G. Costeley), sulla quale si innestò, nel XVII secolo, la grande tradizione classica francese per strumenti a tastiera. È infine da segnalare l'esordio del balletto rappresentativo, che avvenne con il Ballet comique de la Royne, realizzato nel 1581 dall'impresario, coreografo e compositore di origine italiana B. Baltazarini.