La musica nazionale spagnola

Dopo le testimonianze polifoniche dei secoli XIII-XIV, trasmesse dal Códice de Las Huelgas, non si conoscono composizioni spagnole della prima metà del XV secolo: nella seconda metà, invece, si pongono le premesse della grande fioritura della musica rinascimentale, con la produzione di pagine sacre, villancicos e romances dovuta a Juan del Encina (1468-1529) e a numerosi altri compositori presenti nel celebre Cancionero de Palacio in altri cancioneros. Le personalità dominanti del Cinquecento sono Cristóbal de Morales (circa 1500-1553), Tomás Luis de Victoria e Francisco Guerrero (1528-1599), che vanno annoverati fra i protagonisti della musica vocale sacra europea di quel secolo. Grande rilievo assume anche la musica per organo, con António de Cabezón (1528-1566) e la ricca fioritura di opere per vihuela, con Luís Milán (circa 1500 - dopo il 1561), Luís de Narváez (circa 1500 - dopo il 1555), Alonso de Mudarra (circa 1508 - 1580) e numerosi altri.

Tomás Luis de Victoria

Trasferitosi a Roma nel 1565 e allievo del Collegio Germanico, Tomás Luis de Victoria (Ávila circa 1550 - Madrid 1611) studiò forse anche con G.P. da Palestrina; nel 1569 fu nominato maestro di cappella di Santa Maria di Monserrato, dal 1573 al 1578 presso il seminario romano e la chiesa di Sant' Apollinare. Sacerdote dal 1575, nel 1579 entrò al servizio dell'imperatrice Maria. Dal 1596 al 1607 fu cappellano nel monastero madrileno delle Descalzas Reales. Autore di una produzione interamente dedicata al repertorio sacro (20 messe, 50 mottetti, 34 inni), diede il meglio di sé nell'Officium Hebdomadae Sanctae, per 4-8 voci (1585), e nell'Officium Defunctorum per 6 voci (1605). A un grande rigore formale unisce una forte tensione espressiva, che ne fanno il più grande polifonista spagnolo del Cinquecento.