Altri motivi ed esponenti della sperimentazione

Fra le molteplici ricerche che possono essere caratterizzate secondo la tipicità e l'originalità che le improntano geneticamente si vogliono ricordare quelle proposte dagli autori seguenti.

L'inglese Brian Ferneyhough (Coventry 1943) ha vinto il premio SIMC nel 1974 e ha insegnato al conservatorio di Friburgo. Nella sua musica, ispirata a concezioni eraclitee e pitagoriche, Ferneyhough ha mostrato un grande interesse per l'aspetto materico del suono, gli effetti stereofonici e le sonorità magmatiche. Fra le sue opere vanno citate: Transit per 6 voci e orchestra da camera (1972-75), Unity Capsule per flauto (1976), Carceri d'invenzione I-II-III per orchestra da camera (1982, 1984, 1986), Intermedio alla ciaccona (1986), 3 quartetti (1967, 1980, 1988).

Emanuel Nuñes (Lisbona 1946) compì studi classici e musicali a Lisbona, trasferendosi nel 1964 a Parigi. Dal 1963 al 1965 seguì i corsi estivi di Darmstadt; dal 1965 al 1967 fu allievo di H. Pousseur e K. Stockhausen (composizione), J. Speek (musica elettronica) e G. Heike (fonetica) alla Musikhochschule di Colonia. Infine, studiò estetica al conservatorio superiore di Parigi. Nuñes ha insegnato all'università di Pau (1975-76) e alla Fondazione Gulbenkian (dal 1981); dal 1986 insegna alla Musikhochschule di Freiburg. Le sue composizioni seguono le tecniche più aggiornate dell'avanguardia, con particolare interesse per i valori fonetici. Fra le sue opere più note si annoverano: Ruf per orchestra e nastro magnetico (1976), Tif'ereth per 6 solisti e 6 gruppi orchestrali (1985), Wandlungen per 25 strumenti (1986), Quodlibet per 28 strumenti, 6 percussioni, orchestra e 2 direttori (1990), il ciclo La Création, Machina Mundi per soli, coro, orchestra e nastro magnetico (1994).

L'inglese George Benjamin (Londra 1960) studiò con P. Gellhorn nel 1974, con O. Messiaen e Y. Loriod a Parigi nel 1976 e in seguito con A. Goehr a Cambridge. Precocissimo compositore, è anche pianista affermato e richiesto direttore d'orchestra. La sua musica, cresciuta inizialmente alla luce dell'insegnamento di Messiaen, è poi maturata grazie una riflessione personale, proponendo composizioni elaborate secondo un gioco di logiche interne distribuito in un'armonia sottile (Flight, 1979; Ringed by the Flat Horizon, 1980; At First Light, 1982) e conformemente a precise idee di deduzione formale (Piano Sonata, 1978; Sudden Time, 1993). Invitato da P. Boulez a produrre un lavoro nel 1987 per il decimo anniversario dell'IRCAM di Parigi, ha composto Antara (1985-87, 1989) campionando al computer il suono del flauto di Pan peruviano. Con Upon Silence (1990), Three Inventions for Chamber Orchestra (1995) e Viola Viola (1997) si è interessato particolarmente alla timbrica acustica.