La nascita della psicologia come scienza

Qualunque sia la definizione di psicologia a cui ci si voglia riferire, si deve convenire che l'interesse da essa suscitato traspare già dai documenti dei popoli antichi. Ma è con l'avvento della filosofia greca che compaiono le prime trattazioni sistematiche. L'iter successivo della psicologia è strettamente ancorato a quello dei sistemi filosofici. Infatti fino alla fine del XVIII secolo lo studio della mente, per quanto fosse considerato argomento degno del massimo interesse, era visto come un settore proprio degli studi filosofici, e non una disciplina autonoma e con caratteristiche “concrete” tali da poter essere studiata con la metodologia delle scienze sperimentali. Sarà soltanto nel secolo XIX che si realizzeranno le condizioni storico-scientifiche per il realizzarsi di una psicologia come scienza.

L'Ottocento, infatti, è il secolo nel quale si realizza un salto qualitativo nelle conoscenze medico-biologiche e in cui si determina un rapido sviluppo negli studi anatomici, fisiologici e fisiopatologici del sistema nervoso, si scoprono le leggi che regolano l'attività nervosa, si viene a identificare una stretta relazione tra funzionamento di aree circoscritte del cervello e attività elementari dell'organismo, si localizzano i centri del linguaggio: si va progressivamente facendo strada la convinzione che anche i processi psichici si possono studiare allo stesso modo delle altre attività dell'organismo.

In questo clima di fiducia nasce la psicologia scientifica, fondata sul metodo sperimentale, a opera di un gruppo di studiosi tedeschi, fisici o fisiologi: H.L.F. von Helmoltz (1821-1894) E. Weber, E. Hering e G. Fechner, iniziatori della psicofisica. Questi scienziati, che non a caso vantavano un'ottima preparazione in campo medico o fisico, focalizzarono le loro ricerche sullo studio della sensazione, arrivando a notevoli scoperte riguardanti la natura del suono, della luce (come viene percepita dall'occhio umano) e sul funzionamento fisico dell'apparato visivo e uditivo. Ma il punto che può essere considerato di maggior interesse tra quelli toccati dalle loro ricerche riguarda l'individuazione di un metodo scientifico per la misurazione delle sensazioni, metodo basato sulla correlazione tra le proprietà fisiche degli stimoli e la percezione che l'uomo ha degli stimoli stessi. Questi sviluppi posero le basi della psicologia come scienza, disorientando i filosofi e mettendo in dubbio, forse per la prima volta, la loro certezza che la mente (e tutto quanto a essa correlato) non potesse in alcun modo venire misurato con metodologie scientifiche.