La burocrazia

Introduzione

Molte organizzazioni moderne hanno natura burocratica. La parola burocrazia vuol dire, alla lettera, "potere dei funzionari". Il termine venne in effetti usato inizialmente in riferimento al potere dei funzionari statali, ma in seguito fu esteso alle grandi organizzazioni in generale: oltre che enti statali, aziende commerciali, sindacati, università ecc. In questo senso lato si intende per burocrazia una struttura gerarchizzata che opera seguendo regole precise. Attualmente la parola burocrazia è quasi sinonimo di inefficienza ed evoca lunghe file agli sportelli, montagne di certificati inutili, regolamenti incomprensibili, risposte evasive o addirittura sbagliate, insomma la cinica indifferenza di una macchina impersonale nei confronti delle esigenze e dei bisogni dei cittadini. Eppure, la burocrazia è una struttura funzionale alla produzione di grandi quantità di lavoro e può essere considerata, almeno a livello di modello ideale, la forma più efficiente di organizzazione finora realizzata.

Dal punto di vista storico la burocrazia si presenta come una forma organizzativa che sorge quando la società deve gestire attività complesse (dalla riscossione delle tasse alla distribuzione dei servizi ecc.) e dunque soprattutto all'inizio dell'età moderna, allorché nascono gli stati nazionali, anche se sono esistite burocrazie nell'antico Egitto, nella Cina imperiale, nell'Impero romano. È però soprattutto nel '700 e nell'800, con la rivoluzione industriale, che la burocrazia si afferma anche al di là dell'ambito dell'amministrazione statale. Le grandi fabbriche richiedono sistemi sempre più complessi di gestione delle risorse, delle spese, della forza lavoro; si moltiplica così la tendenza a suddividere ogni attività in una serie di compiti limitati, costruendo macchine burocratiche che a loro volta generano burocrazia: per gestire un problema relativo al funzionamento di una struttura burocratica si creano nuove strutture burocratiche, avviando un processo tendenzialmente interminabile.