L'interazione sociale

In sintesi

Le interazioni sociali latenti nella vita quotidianaAttraverso l'analisi dei rapporti che gli individui hanno nella quotidianità è possibile rintracciare gli elementi fondamentali della vita sociale. È nella quotidianità che la ripetizione dei gesti crea strutture stabili di comportamento. Queste ultime sono spesso tacitamente sottese all'interazione umana, ma comunque sempre presenti. Gli studi promossi dall'etnometodologia di Garfinkel mostrano le difficoltà che vengono a crearsi qualora le regole di relazione siano ignorate.
Tipizzazioni e partiNell'incontro diretto con l'altro, gli individui fanno uso di tipizzazioni mutuate dal proprio contesto sociale, per prevedere le reazioni altrui. La dimensione anonima delle tipizzazioni è inversamente proporzionale alla durata dello scambio diretto (tanto maggiori sono il tempo e l'intensità del rapporto face to face, tanto minore sarà l'importanza della tipizzazione). Secondo Goffman, nel momento in cui si relazionano con gli altri i soggetti umani tendono a recitare una parte al fine di sollecitare una particolare impressione nell'interlocutore. La relazione umana viene analizzata pertanto secondo un modello drammaturgico tendente a distinguere: parti, stacchi, scene ecc.
Universi culturali e decodificazioneL'interrelazione umana è caratterizzata dalla presenza di un complesso sistema simbolico. Gli individui, infatti, come rilevato da G.H. Mead, non si limitano a reagire agli stimoli, ma ne interpretano il significato; i gesti umani sono pertanto "gesti significativi". Ora, il significato a cui essi rimandano viene appreso sin dalla prima infanzia mediante i processi di socializzazione; tramite questi, la società trasmette al singolo i significati propri della collettività di appartenenza e viene così a creare le condizioni per la comunicazione tra individui diversi.
I simboli e le loro funzioniI simboli sono realtà (verbali, materiali, gestuali ecc.) che rimandano a un significato altro da sé. La loro presenza nelle società umane non solo consente la comunicazione tra i soggetti, ma ne rafforza il senso di partecipazione a una medesima collettività. Così esistono simboli che rinforzano il senso di solidarietà (la bandiera, lo stemma ecc.); altri ribadiscono la scala gerarchica e conseguentemente gli status degli individui (possesso di particolari marche di macchine, frequentazione di club esclusivi ecc.); altri formano la "memoria collettiva" di un determinato raggruppamento sociale (eroi, luoghi particolari, avvenimenti ecc.); altri ancora rafforzano i legami di appartenenza mediante il riferimento a un credo comune (è il caso del simbolismo religioso).
La comunicazione e i suoi elementiPerché si verifichi un processo di comunicazione è necessario che siano presenti: emittente, ricevente, messaggio, codice, canale. Accanto a questi elementi vanno considerati: il contesto (l'ambito fisico o sociale al cui interno si svolge la comunicazione), il disturbo (rumori fisici o metaforici che disturbano la corretta ricezione del messaggio), il feedback (la reazione dell'interlocutore e l'influenza che essa esercita sull'emittente).
La comunicazione non verbaleLa comunicazione può essere di tipo non verbale o di tipo verbale. La prima presenta dei fattori elementari comuni in tutti gli esseri umani (per esempio, la presenza del riso o del pianto per indicare gioia o dolore), ma utilizza gesti ed espressioni secondo codici differenti: lo stesso gesto (per esempio, dondolare lateralmente il capo) può avere significati differenti (indica assenso o dissenso a seconda delle culture).
Il linguaggio verbaleIl linguaggio verbale è la forma comunicativa privilegiata nelle interazioni umane; consente il riferimento a significati distanti nello spazio e nel tempo e a significati astratti. Data la sua capacità di veicolare all'individuo i significati comuni di un determinato contesto sociale, esso viene ritenuto da diversi sociologi l'istituzione per eccellenza. Come ogni altra istituzione, il linguaggio possiede infatti il carattere dell'estrinsecità (una volta che qualcosa viene espresso verbalmente diviene come esterno al soggetto), l'obiettività (la parola ha il potere di reificare pensieri e sensazioni), il potere coercitivo (regole ben definite a cui è necessario adeguarsi;senso di vergogna e derisione in chi non lo padroneggia), la storicità (variazione dei termini e dei significati sulla base della storia della società).