I cambiamenti nella famiglia

Introduzione

L'odierno modello occidentale, relativamente omogeneo, di famiglia, è il risultato di un'evoluzione storica complessa. Nell'Europa preindustriale la vita familiare era strutturata principalmente secondo due modelli: quello aristocratico e quello contadino e artigiano. In una famiglia aristocratica la ricchezza si basava sulla proprietà terriera e la vita familiare ruotava intorno al consumo e al divertimento. La maggior parte delle famiglie contadine e artigiane erano invece unità produttive, i cui membri cooperavano nella coltivazione, nella filatura e tessitura. L'avvento della rivoluzione industriale, tra il XVIII e il XIX secolo, modifica radicalmente questo assetto. Attraverso complessi meccanismi di ristrutturazione sociale emerge, a partire dalla metà dell'800, una forma di mentalità e di struttura familiare che si potrebbe definire "borghese" e che diventa di fatto in generale il modello da imitare. È un modello di famiglia nucleare che si basa sulla distinzione tra casa e luogo di lavoro, sulla dominanza del marito-capofamiglia, unico produttore di reddito, e sulla delega alla moglie della gestione della vita domestica e dell'educazione dei figli.

Le successive politiche riformatrici degli stati democratici e i mutamenti delle strutture economiche di produzione, consumo e ridistribuzione del reddito hanno consentito da un lato la riduzione della possibilità da parte delle famiglie di trasmettere automaticamente onori, status e ricchezza alle generazioni successive, dall'altro, favorendo l'accesso delle donne al mondo del lavoro, hanno consentito di rendere la struttura familiare sempre più egualitaria. La vita familiare è stata sostanzialmente modificata dal consolidarsi di un complesso sistema assistenziale e previdenziale che ha assorbito molti degli obblighi che i membri di una famiglia avevano tra loro e con i loro parenti.