Baròcci o Baròccio, Federico Fióri, detto il-

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pittore italiano (Urbino forse 1535-1612). Fu allievo di B. Genga e poi di Battista Franco, ma furono fondamentali per l'elaborazione del suo personalissimo stile gli studi condotti sulle opere di Raffaello, Correggio e dei Veneti. Dopo alcuni soggiorni a Roma e a Parma, si stabilì definitivamente a Urbino, pur lavorando per committenti di tutta l'Italia centrale. I suoi quadri, quasi tutti di soggetto religioso, presentano sempre un'impostazione a scorci e “a ghirlanda” di tipo correggesco, movimentata da numerose figure e dall'abbondanza di particolari, mentre personalissimi sono gli effetti di colore, fantasiosi e chiari, che gli derivano in parte dall'esperienza luministica dei Veneti (Deposizione dalla croce, 1569, Perugia, duomo; Riposo nella fuga in Egitto, 1573, Roma, Pinacoteca Vaticana; Madonna del Popolo, 1579, Firenze, Uffizi; Presepio notturno, Milano, Pinacoteca Ambrosiana). Notevolissimi sono i suoi numerosi disegni, a gessetti colorati, e i suoi bozzetti, che fu tra i primi a trattare direttamente a olio, mentre l'acquaforte con l'Annunciazione e le incisioni in rame contribuirono all'evoluzione di queste tecniche. Ebbe continuatori diretti in tutta l'Italia centrale, ma soprattutto i suoi caratteri stilistici, già prebarocchi, influirono direttamente su Rubens.

Bibliografia

G. Gaeta Bertelà, Disegni di Federico Barocci, Firenze, 1975; A. Emiliani, Federico Barocci, Bologna, 1985.

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