Buddusò (Olbia-Tempio)

Indice

comune in provincia di Olbia-Tempio, 700 m s.m., 347,97 km², 4145 ab. (buddusoini), patrono: sant’ Anastasia (23 settembre).

Centro situato al margine dell'altopiano omonimo. Sorto in territorio di insediamenti nuragici e romani, nel Medioevo fece parte della curatoria di Monte Acuto, nel Giudicato di Torres (sec. XI) passato nel 1255 ai Doria. Possesso dei giudici d'Arborea dal 1339, nel sec. XV fu conquistato dagli Aragonesi, cui seguì la lunga dominazione spagnola (sec. XV-XVII). Incluso dai Savoia nel Ducato di Monte Acuto, fu riscattato nel 1839 con l'abolizione dei feudi.Nel centro vi sono numerosi edifici in granito, tra cui la parrocchiale di Sant'Anastasia, affiancata da una bassa torre massiccia e un alto campanile.§ L'economia si basa sull'estrazione e la lavorazione del granito e sulla raccolta e lavorazione del sughero. Operano aziende alimentari (formaggi, prodotti da forno), edili e dei materiali da costruzione. Di una certa importanza è il turismo estivo. L'agricoltura produce ortaggi e uva da vino; è diffuso l'allevamento ovino e caprino.§ Fra i numerosi nuraghi della zona sono ben conservati il Ruju, con i resti di un villaggio e bastioni, e il Loelle, con due “tombe dei giganti” e un dolmen.

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