Cooper, James Fenimore

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romanziere statunitense (Burlington, New Jersey, 1789-Cooperstown, New York, 1851). Espulso (1806) dall'Università di Yale, servì nella Marina e nel 1811, dopo il matrimonio, visse da gentiluomo di campagna. La sua carriera letteraria cominciò con il romanzo Precaution (1820; Precauzione), chiara imitazione di modelli inglesi. Ma già con il secondo romanzo, The Spy (1821; La spia), Cooper introduceva nella narrativa avventurosa l'ambiente americano. Nel 1823 appariva The Pioneers (I pionieri), che apriva la serie delle cosiddette Leatherstocking Tales (Storie di Calzadicuoio) e ha per protagonista la guida e cercatore di piste Natty Bumppo, il primo grande personaggio americano, noto anche con l'appellativo che dà nome al ciclo. Gli altri romanzi del ciclo sono: The Last of the Mohicans (1826; L'ultimo dei Moicani), The Prairie (1827; La prateria), The Pathfinder (1840; Il cercatore di piste), The Deerslayer (1841; L'uccisore di daini). Natty rappresenta l'uomo naturale che “fugge il rumore dell'ascia” per difendersi dal condizionamento delle istituzioni. Al culmine del successo, Cooper si stabilì a New York, per poi soggiornare a lungo (1826-33) in Europa, specialmente a Londra e Parigi, e infine stabilirsi nella sua tenuta di Cooperstown. Polemista politico, passò da posizioni liberali di appoggio al presidente Jackson a un conservatorismo che gli fece sostenere, in The American Democrat (1838; Il democratico americano), una democrazia censitaria e ispirò due romanzi a tesi apparsi nello stesso anno, Homeward Bound (Di ritorno in patria) e Home as Found (La patria ritrovata). Osteggiato e misconosciuto, con il solo conforto dell'ammirazione in Europa di Balzac, lo scrittore espresse la sua amarezza pessimistica nella trilogia Satanstoe (1845; Il piede di Satana), The Chainbearer (1845; L'intendente), The Redskins (1846; I pellirosse) e nel romanzo utopistico The Crater (1848; Il cratere). Tra gli altri romanzi si ricordano: The Bravo (1831), ambientato nella Venezia rinascimentale, Mercedes of Castile (1840) e inoltre l'esteso Notions of the Americans (1828; Aspetti e notizie sugli Americani), difesa e apologia delle istituzioni degli Stati Uniti in polemica soprattutto con l'Inghilterra e l'assolutismo europeo.

Bibliografia

D. A. Ringe, James Fenimore Cooper, New York, 1962; W. S. Walker, James Fenimore Cooper, New York, 1962; K. S. House, Cooper's Americans, Columbia (Ohio), 1965.

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