Deleuze, Gilles

filosofo francese (Parigi 1925-1995). Professore di filosofia alla Sorbona, è autore di fondamentali studi su Nietzsche (Nietzsche et la philosophie, 1962; Nietzsche, sa vie et son œuvre, 1965) e, con F. Guattari, di Anti-Oedipe, Capitalisme et schizophrénie (1972), critica radicale della psicanalisi freudiana. Nel 1980 è apparso un nuovo testo scritto con Guattari, Mille plateaux. Nel 1983 ha pubblicato l'interessante Cinéma 1. L'image-mouvement. Il pensiero di Deleuze si sviluppa in direzioni molteplici. Fin dall'inizio, i suoi libri si muovono in territori disciplinari diversi: dall'analisi del cinema a quella della letteratura e delle arti, dalla psicanalisi, cui Deleuze ha dedicato molta attenzione, alla riconsiderazione storiografica in ambito filosofico (sono noti i suoi studi non solo su Nietzsche, ma anche su Hume e Bergson, su Kant, Spinoza, Leibniz). Proprio per questo complesso intreccio di interessi e di linguaggi, Deleuze occupa un posto di assoluto rilievo nella riflessione filosofica dell'ultimo ventennio. Il suo pensiero della “differenza”, il dinamismo e il pluralismo della sua ricerca, la sua insofferenza per le strutture concettuali eccessivamente rigide, fanno di Deleuze un punto di riferimento del dibattito filosofico in Francia, ma anche in Italia. Fra le sue opere più recenti vanno segnalate: Foucault (1986), La piega. Leibniz e il barocco (1988), Cinema 2: the Time-Image (1989), Pourparlers (1990), L'esausto (1992). Malato da tempo, nel 1995 si è suicidato gettandosi dal balcone della sua casa a Parigi. Nel 2002 è stata pubblicata la raccolta postuma L'Ile dèserte et autres textes, che contiene testi scritti dal 1953 al 1974.

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