Giòvio, Pàolo

storico e vescovo (Como 1483-Firenze 1552). Compiuti gli studi di medicina a Pavia e a Padova, dal 1516 si stabilì a Roma, protetto da Leone X che lo nominò professore in quell'università, e da Clemente VII, di cui era medico personale e che nel 1528 lo fece vescovo di Nocera; nel 1548, reputandosi trascurato da Paolo III, si trasferì a Firenze, alla corte di Cosimo I de' Medici. La sua opera di storico è giudicata in modo assai vario: gli si riconoscono immediatezza di stile e una larghissima informazione, mentre gli si rimprovera la scarsa critica esercitata alle sue fonti e la mancanza di approfondimento politico. La sua opera maggiore è Historiarum sui temporis libri XLV (sono in realtà 35: i primi 10, mai scritti, Paolo Giovio asserì essere andati in parte distrutti durante il sacco di Roma) che tratta dalla venuta in Italia di Carlo VIII al 1547; tra le altre opere, Commentarii delle cose dei Turchi (1531) e numerosissime opere di biografia, tra cui gli Elogia, destinati a illustrare i ritratti raccolti da Paolo Giovio nel suo ricchissimo museo presso Como.

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