Giordano Nemoràrio

matematico e fisico (sec. XIII). È identificato da alcuni con Giordano Teutonico o Giordano di Sassonia, secondo generale dei domenicani morto nel 1237. Capostipite della scuola medievale di meccanica, nell'opera De ponderibus, studiando problemi relativi al dislocamento di masse e al moto dei gravi su piani inclinati, fece sistematico uso del concetto di variazione della forza di gravità di un corpo secondo la sua posizione (gravitas secundum situm) e diede una formulazione del principio dei lavori virtuali asserendo che la forza che solleva un dato peso a una data altezza può sollevare un peso k volte maggiore a 1/k volte l'altezza. Importante anche l'opera Elementa aritmeticae, ispirata a Euclide e Boezio, che restò a lungo un valido testo di studio e nella quale venne introdotto l'uso delle lettere per rappresentare in modo costante numeri arbitrari. Oltre a scritti sull'astronomia di Tolomeo a Giordano Nemorario si attribuiscono Algorismus demonstratus, esposizione di regole aritmetiche, e il De triangulis, che tratta tra l'altro la trisezione dell'angolo e la duplicazione del cubo. § A un altro Giordano , forse discepolo del precedente, si deve il concetto di momento statico, già intravisto da Archimede, e la sua applicazione alla leva angolare e al piano inclinato.

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