Goga, Octavian

poeta e uomo politico romeno (Răsinari, Sibiu, 1881-Cluj 1938). Studiò a Budapest e a Berlino e nel 1902 fu tra i fondatori di Luceafărul (Iperione), la rivista stampata a Buda dagli studenti romeni. Dopo i primi versi, apparsi alla fine del 1897 sulla rivista Tribuna, nel 1905 pubblicò a Buda il suo primo volume di Poesie, a cui egli affidava il lamento e la rivolta dell'Ardeal asservito. A questa “vera monografia del villaggio transilvano” seguiva nel 1909 La terra ci chiama che ne continua, con la stessa tensione, i temi e le finalità, ma con un rilievo anche più accentuato per il problema sociale. Imprigionato dalle autorità asburgiche per il suo irredentismo (1911), passò poi a Bucarest, sostenendo l'ingresso della Romania nella I guerra mondiale, con una febbrile attività pubblicistica e arruolandosi egli stesso come soldato (1916). Documento lirico notevolissimo di questo periodo è Canti senza patria, in cui la descrizione delle sofferenze dei fratelli romeni di Transilvania, arruolati sotto bandiera straniera, si accompagna ad accenti profetici. Divenuto ministro dell'Istruzione nel 1919 e membro dell'Accademia nel 1923, si lasciò assorbire sempre più dalla politica, fondando anche un partito nazionale d'ispirazione contadina; nel 1938 fu eletto primo ministro. Dopo l'unione della Transilvania alla madrepatria, venuta a cadere la ragione prima della sua ispirazione, Goga tacque. Del 1924 è il dramma Mastro Manole, che ripropone in chiave moderna il dramma dell'artista che può creare solo col sacrificio di sé. I poemi raccolti postumi nel volume Dal largo, consentono di completare, con testi d'ispirazione più intima e personale, la fisionomia spirituale di questo poeta, che la storia letteraria ricorderà come il Tirteo della Transilvania e la storia politica come uno degli artefici dell'annessione dell'Ardeal.

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