Languet, Hubert

diplomatico e scrittore politico francese (Vitteaux, Borgogna, 1518-Anversa 1581). Cresciuto alla scuola del grande ellenista Jean Perell e addottoratosi a Bologna, viaggiò a lungo per l'Europa; aderì al protestantesimo ugonotto e fu ambasciatore di Augusto di Sassonia alle corti di Parigi e di Vienna. È ricordato soprattutto per l'ardore col quale trattò delle fonti e dei limiti al potere del principe, difendendo strenuamente – sulla scia dei monarcomachi – la libertà individuale, l'inviolabilità della coscienza e del pensiero, il diritto naturale alla proprietà privata e il principio della sovranità popolare come fonte del potere. Dopo la strage di S. Bartolomeo (1572), cui riuscì a stento a scampare, in collaborazione con Duplessis-Mornay e sotto lo pseudonimo di Giunio Bruto, scrisse le Vindiciae contra tyrannos (1579), nelle quali respinse le tradizionali pretese sull'obbligo di incondizionata fedeltà alle autorità costituite e proclamò con molta fermezza il diritto dei sudditi a ribellarsi contro i sovrani che degenerino in tiranni. Ha lasciato anche un epistolario politico molto interessante.

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