Law, William

teologo inglese (King's Cliffe 1686-1761). Professò nella Chiesa giacobita e per tutta la vita rifiutò il giuramento al re, imposto dal Parlamento. Figura di rilievo della religiosità del suo tempo, polemizzò contro la tesi di un cristianesimo “antico quanto il mondo” (di derivazione deista); contro il razionalismo di Locke; contro il legalismo esteriore a cui era decaduta la pratica religiosa, opponendovi la responsabilità religiosa individuale e l'interiorità di ogni atto di fede. La sua opera di moralista lucido e lineare favorì il revival evangelico, che si ebbe nella Chiesa anglicana tra la fine del sec. XVIII e l'inizio del XIX. Tra le opere si ricordano Practical Treatise of Christian Perfection (1726), Serious Call to a Devout and Holy Life (1728; Seria vocazione a una vita devota e santa).

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