Morazzóne, Pièr Francésco Mazzucchèlli, detto il-

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pittore italiano (Morazzone, Varese, 1573-? 1626). Compì la sua formazione a Roma, forse presso il Cavalier d'Arpino, adottando uno stile tardomanieristico che fu arricchito da un breve soggiorno fiorentino e dallo studio continuo del Tintoretto (affreschi per S. Silvestro in Capite, Roma). Tornato in Lombardia (1598), si adeguò rapidamente alle esigenze dell'ambiente locale riprendendo i modelli severi e patetici dei Procaccini e del Cerano, che elaborò secondo uno spiccato gusto per la narrazione, attenta alle notazioni popolaresche nonostante la raffinatezza luministica del colore. La sua fervida attività, soprattutto di freschista, si svolse a Milano (Rinuncia ai benefici ecclesiastici, per la serie delle grandi tele dedicate alla vita di S. Carlo Borromeo in Duomo), a Como (Caduta degli angeli ribelli, Museo Civico), a Novara (Allegorie e Profeti nella cappella della Buona Morte in S. Gaudenzio), a Varese (Storie della Vergine nella Cappella del Rosario in S. Vittore), a Piacenza e in numerosi centri della pianura piemontese-lombarda. Tra i più alti e importanti raggiungimenti del Morazzone si pongono gli affreschi eseguiti per i sacri monti di Varallo (Andata al Calvario, Ecce Homo, Cattura di Cristo), di Varese (cappella Litta o della Passione) e di Orta, dove l'artista lasciò nella cappella della Porziuncola la stupenda serie della Storie francescane.

R. Ciardi, Documenti e commenti sul Morazzone, in “Critica d'Arte”, 1959; M. Rosci, Contributi al Morazzone, in “Bollettino d'Arte”, 1959; M. Bernardi, Il Sacro Monte di Varallo, Torino, 1960; G. Testori, Manieristi piemontesi e lombardi del '600, Milano, 1962; idem, Il gran teatro montano, Milano, 1964; M. Bona Castellotti (a cura di), La pittura lombarda del Seicento, Milano, 1985.

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