Oláh, Gábor

scrittore ungherese (Debrecen 1881-1942). Poliedrico, fecondo in ogni genere, ma più significativo, grazie alla ricchezza del suo linguaggio, nella lirica, della quale fu considerato uno degli innovatori al principio del sec. XX. Vanno ricordate le raccolte di poesie I pensieri si rincorrono come nuvole e Crepuscolo degli dei (1909), i romanzi Poveri ungheresi (1914), Il cigno di Leda (1923) e la trilogia autobiografica Il ragazzo mago (1925), L'uomo alato (1930) e Vangelo nuovo (1931). Una delle ultime fatiche dell'Oláh fu la traduzione integrale dell'Alcyone di D'Annunzio.

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