Pamuk, Orhan

scrittore turco (İstanbul 1952). Dopo aver studiato architettura, si è laureato alla facoltà di giornalismo all'Università di Istanbul nel 1976. Ha soggiornato negli Stati Uniti per qualche anno; successivamente è rientrato a İstanbul dove è rimasto fino al 2006, quando è tornato negli Stati Uniti per insegnare alla Columbia University. È uno degli scrittori turchi più pubblicato e tradotto. Esordisce nel 1982 con Cevdet Bey ve Ogullari (Il signor Cevdet e i suoi figli). Nel 1984 esce Sessiz Ev (La casa del silenzio) e nel 1985 Beyaz Kale (Roccalba, letteralmente Il castello bianco). Nel 1990 Kara Kitap (Il libro nero) diventa uno dei libri più controversi della letteratura turca, di notevole complessità e ricchezza narrativa. Nel 1992, Pamuk si occupa della sceneggiatura di Gizli Yuz (Il volto segreto), lungometraggio basato su Kara Kitap e diretto dal regista turco Ömer Kavur. I suoi romanzi, a cavallo tra passato e futuro, tra il reale e l'irreale, sono caratterizzati dal tema dell'identità, dal conflitto tra i valori dell'occidente e la cultura islamica, ma sono anche caratterizzati da una profonda radice psicologica. Nel 1995 scrive Yeni Hayat (La nuova vita); nel 1999 Öteki Renkler (Gli altri colori); nel 2000 Benim Adim Kirmizi (Il mio nome è rosso). Con il romanzo dichiaratamente politico Kar (2002), Pamuk descrive il conflitto tra islam e occidente nella Turchia moderna, mentre İstanbul, Hatiralar ve Sehir (trad. it. 2006; Istanbul: i ricordi e la città) è una raccolta di memorie che mescola ricordi privati con la storia della città. In esso lo scrittore analizza l'instrinseca malinconia degli abitanti di Istanbul, stato d'animo che la lingua turca traduce con il termine hüzün, che ha contagiato l'intera città nel corso del XX secolo, generando quella sensazione di decadenza che la caratterizza.  Nel 2006 ha vinto il premio Nobel per la letteratura. Nel 2007 pubblica La valigia di mio padre e Le voci di Istanbul: scritti e interviste. Nel 2008 pubblica il romanzo Masumiyet Müzesi (trad. it. 2009; Il museo dell'innocenza), nel 2012 Romanzieri ingenui e sentimentali, cui hanno fatto seguito Kafamda Bir Tuhaflık (2015; La stranezza che ho nella testa) e Kırmızı Saçlı Kadın (2016; La donna dai capelli rossi), incentrato sul rapporto padre-figlio e vincitore nel 2017 del Premio Letterario Internazionale Lampedusa. 

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