Sèttis, Salvatóre

storico dell'arte italiano (Rosarno, Reggio Calabria, 1941). Ha compiuto gli studi presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e completato la sua formazione in numerosi centri di cultura in tutto il mondo. Docente di archeologia classica presso l'Università di Pisa, dal 1985, insegna presso la Scuola Normale, di cui è anche direttore. La sua vasta fama internazionale nel campo della storia dell'arte sia antica sia moderna ne fa uno degli studiosi italiani più in vista della sua generazione. A partire dal Saggio sull'Afrodite Urania di Fidia (1966), attraverso il fondamentale studio La colonna Traiana (1988) e fino a Laocoonte. Fama e stile (1999), uniti a una cospicua serie di articoli, Settis ha dato del fenomeno artistico nell'antichità e della sua sopravvivenza in età successive una visione ampia e moderna. Con il volume Italia S.p.A. (2002) ha invece svolto un'approfondita analisi del patrimonio artistico italiano contemporaneo. In veste di promotore d'iniziative culturali ha ideato e curato pubblicazioni quali Memoria dell’antico nell’arte italiana (1984-1986) e I Greci (1996-). Fra i vari studi di storia dell'arte postantica non si può non ricordare il saggio La Tempesta interpretata: Giorgione, i committenti, il soggetto (1978).

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