San Colombano al Lambro

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comune in provincia di Milano (43 km), 80 m s.m., 16,38 km², 7258 ab. (banini o sancolombanesi), patrono: san Colombano (21 novembre).

Centro del Milanese all'interno della provincia lodigiana, è situato alla destra del fiume Lambro, ai piedi dell'omonimo colle costituito da argille e calcari pliocenici e ricco di fauna fossile. Di antica origine, prese il nome dal monaco irlandese san Colombano, che vi avrebbe soggiornato nel sec. VII. L'imperatore Federico Barbarossa vi fece riedificare, nel 1164, un castello che appartenne ai Landriani, ai Torriani, ai Visconti, alla Certosa di Pavia (1396-1529) e, infine, ai Belgioioso. § La principale testimonianza artistica è rappresentata dalla parrocchiale di San Colombano, del sec. XV ma ampliata successivamente (all'interno affreschi cinquecenteschi di B. Campi). Notevoli il borgo medievale con torrione quattrocentesco merlato (una lapide ricorda che qui, nel 1353, soggiornò F. Petrarca, ospite dei Visconti), parte di un castello del sec. XII oggi scomparso, e il parco e la villa Belgioioso. Si segnalano anche la chiesa di San Francesco, quattrocentesca, e la chiesetta di San Rocco, a pianta ottagonale, dei primi del Cinquecento. § L'economia si basa sull'industria, attiva nei settori meccanico, dell'abbigliamento, delle materie plastiche, della lavorazione del legno (mobili), cui si affianca l'agricoltura, con coltivazioni di cereali, ortaggi, alberi da frutto, foraggi, vite (si produce il rinomato vino DOC San Colombano verdea). È diffuso l'allevamento bovino. In località Gerette sgorgano delle fonti idrominerali che alimentano uno stabilimento termale. § In settembre si svolge la Sagra dell'Uva, con mostra e degustazione di vini e sfilata di carri allegorici. Vi nacquero il pittore Bernardino Lanzani (1490-1526) e il sacerdote don Carlo Gnocchi (1902-1956).

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