Sarézzo

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comune in provincia di Brescia (14 km), 274 m s.m., 17,55 km2, 11.652 ab. (saretini), patrono: santi Faustino e Giovita (15 febbraio).

Centro della bassa val Trompia, posto alla sinistra del fiume Mella. Di origine romana, come dimostrano i reperti archeologici del territorio (inoltre nel 1982 in località Breda, è stata rinvenuta una necropoli altomedievale del sec. VII), nel sec. XIII appartenne al comune di Brescia; in seguito accrebbe la propria potenza, tanto da usurpare pascoli di proprietà della città. Fu feudo degli Avogadro, fedeli a Venezia, i quali vi costruirono un castello e fecero costruire dalle fonderie locali, nel Seicento, i propri cannoni.§ La secentesca parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita, fiancheggiata da un campanile turrito, contiene un complesso ligneo (due cantorie) dei Pialorsi e dipinti di Antonio Gandino e di Francesco Paglia; la pala dell'altare maggiore, della scuola del Moretto da Brescia, ha una pregevole cornice in legno intagliato di Carlo Dossena (1704). Il palazzo Bailo (sec. XV) è molto rimaneggiato; del palazzo Montini (sec. XVII) restano due portici originari. Interessante è la Fucina Museo “I Magli di Sarezzo”, tappa del percorso didattico “La Via del Ferro e delle Miniere in Val Trompia”.§ L'industria, assai sviluppata, opera prevalentemente nei settori metallurgico e metalmeccanico (nel solco dell'antica tradizione delle fonderie della zona) e della produzione di armi; hanno importanza anche i comparti tessile e dell'abbigliamento. È fiorente l'allevamento di bovini e conigli.

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