Villàr Focchiardo

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comune della città metropolitana di Torino (39 km), 450 m s.m., 25,63 km², 1957 ab. (villarfocchiardesi), patrono: santi Cosma e Damiano (26 settembre).

Centro esteso nella bassa valle di Susa, lungo la riva destra della Dora Riparia; sede comunale è Baratte. Già abitato anticamente, fu feudo dei visconti di Torino, che divennero in seguito anche visconti di Villar. Intorno all'anno Mille sorse sul monte Benedetto un'abbazia cistercense, abbandonata dai monaci dopo il 1473 per il disastroso straripamento del torrente Gravio, i quali si trasferirono nella sottostante certosa di Banda.§ Notevole interesse artistico rivestono i resti delle due abbazie: quella di monte Benedetto conserva parte delle strutture del monastero e della chiesa, mentre la certosa di Banda, costruzione romanica, custodisce stalli lignei del coro di fattura gotica (sec. XIV e XV). Del periodo medievale rimane anche una casa-forte (sec. XI). La parrocchiale dell'Assunta è settecentesca.§ L'agricoltura produce ortaggi (patate), frutta, cereali, castagne (cui è dedicata la sagra del marrone a ottobre), e foraggi per l'allevamento del bestiame (bovini, ovini e caprini). Vi hanno sede industrie alimentari (con produzione lattiero-casearia e di dolciumi), meccaniche e del legno. Nel territorio sono attive cave di calce e di pietre da costruzione.

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