Origine e diffusione

sf. [da baco (1)+coltura]. Allevamento del baco da seta allo scopo di utilizzare il bozzolo che si forma nel passaggio dallo stadio di larva a quello di crisalide. Le origini della bachicoltura sono molto antiche se si pensa che in Cina già dal III millennio si utilizzava il baco per il filo che prese il nome di seta. Confucio racconta che la moglie di un imperatore cinese per prima allevò questo insetto e riuscì a svolgere il filo dal bozzolo. Anche i Romani conoscevano la seta e la usavano per il loro abbigliamento. Marco Aurelio nel 160 inviò una spedizione in Oriente per avere il segreto dell'allevamento senza però riuscirvi. La bachicoltura si diffuse in India nei primi secoli dell'era attuale e, nel sec. VI, fu introdotta in Europa (la leggenda dice che il baco da seta, detto “seme baco”, fu portato di nascosto dall'Oriente da due monaci basiliani). In un primo tempo la bachicoltura fu limitata alle sole aree sudorientali dell'Impero bizantino; successivamente si estese in Grecia, in Italia (sec. XI) e in Francia (sec. XIII); quindi, dall'Asia, Europa e Africa nel resto del mondo. L'Italia, dove l'allevamento del baco da seta fu introdotto per iniziativa di Ruggero II, re di Sicilia, divenne ben presto il principale produttore europeo di bachi da seta. Seppure limitata, la bachicoltura ebbe notevole importanza economica fino a circa venti anni fa; la diffusione di fibre sintetiche artificiali e la carenza di manodopera specializzata hanno causato una notevole crisi di questo settore.

Varietà e allevamento dei bachi da seta

Le varietà utilizzate del baco da seta sono numerose e vengono suddivise in due gruppi: europee e orientali. I caratteri differenziali più importanti sono la forma e il colore del bozzolo, che, a seconda delle razze, varia, in dimensioni, da 2,5 a 3,75 cm di lunghezza e da 1,25 a 2,5 cm di larghezza. Tra le razze nazionali, per esempio, la razza di Brianza e quella di Fossombrone hanno entrambe bozzolo cinturato, giallo la prima e giallo carneo la seconda. Nelle razze giapponesi il bozzolo è di colore bianco, in quelle cinesi va dal bianco fino all'oro, all'arancione, al rosa. Per quanto riguarda la produzione, le razze possono essere distinte in mono-, bi-, tri- e polivoltine, a seconda che depongano uova una, due, tre o più volte all'anno. L'allevamento del baco da seta può avere carattere familiare o industriale. Nel primo caso vengono sfruttate normali stanze, più o meno capienti, nelle quali viene creato un ambiente adatto; nel secondo vengono allestiti ambienti molto ampi detti bigattiere. Per un buon allevamento sono necessari una sufficiente cubatura dei locali, una conveniente aerazione, una temperatura variabile fra i 22 e i 30 ºC, secondo lo stadio di sviluppo del baco, un'umidità costante (60-65%) e un'illuminazione diffusa. Di fondamentale importanza, per la qualità e la quantità della seta, è l'alimentazione, costituita dalle foglie di gelso; queste devono essere sufficientemente asciutte e la razione piuttosto frequente ma di quantità limitata. Sono necessari, altresì, il rinnovo della lettiera, che viene eseguito varie volte (sempre il giorno che precede la muta e anche più volte, nel corso della stessa muta, a seconda dello stadio di crescita); l'allestimento di un bosco artificiale, formato con rami di ginestre, eriche, ecc., per permettere al baco di filare il bozzolo sui rametti (questa operazione, nota come “salita al bosco” del baco, ha una durata di ca. 15 giorni); la prevenzione e cura delle malattie (flaccidezza, pebrina, giallume, calcino) che possono colpire i bachi da seta. La raccolta dei bozzoli deve essere effettuata prima dell'uscita dell'insetto (sfarfallamento): per impedire che i bozzoli sfarfallino e risultino inadatti alla trattura, vengono sottoposti alla sfumatura, cioè, prima che ne esca la farfalla, sono posti per 12 ore in appositi forni la cui temperatura (80-90 ºC) uccide la crisalide. Una parte dei bozzoli viene, però, lasciata sfarfallare per permettere la riproduzione dei bombici e continuare così l'allevamento. I bozzoli vengono poi sottoposti alle operazioni necessarie per ricavare il filo di seta (trattura, filatura, ecc.); queste operazioni vengono effettuate in appositi stabilimenti (vedi seta). I principali produttori di bozzoli sono il Giappone e la Cina, seguiti dalla Corea del Sud. Il maggior produttore europeo è la Bulgaria, seguita dalla Romania, dalla Grecia e dall'Italia. Allo scopo di assicurare la sopravvivenza di questa produzione, tipica di alcuni Paesi aderenti alla CEE, la Politica Agricola Comune (PAC) concede particolari aiuti agli allevatori.

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