brìvido

sm. [sec. XVII; forse incrocio di breva e livido]. Tremito dato dal freddo, dalla febbre o da un'intensa sensazione di spavento o piacere: essere scosso dai brividi; dare, far venire i brividi, incutere spavento, atterrire; fig., intensa emozione, eccitazione: un brivido di voluttà; provare il brivido della velocità, dell'avventura; racconti, film del brivido, che danno sensazioni di orrore e raccapriccio. In particolare, in medicina, contrazione involontaria dei muscoli striati accompagnata da sensazione di freddo e pallore della cute. È il meccanismo principale utilizzato dall'organismo per aumentare in breve tempo la produzione di calore corporeo, essendo il lavoro muscolare una fonte di calore molto efficace. In rapporto alle cause che lo determinano il brivido si può distinguere in: brivido termico, determinato da un cambiamento della temperatura ambiente o da quella interna dell'organismo (brivido da freddo);brivido psichico, causato da uno stimolo di natura psichica (per esempio paura, entusiasmo, eccitazione sessuale); brivido febbrile, che si riscontra in particolari condizioni morbose (per esempio malaria, polmonite pneumococcica). In questi casi le tossine o i prodotti di derivazione batterica e i virus vengono immessi rapidamente e in grande quantità nella circolazione del sangue, con la quale raggiungono i centri della termoregolazione situati nell' ipotalamo provocando un repentino aumento di temperatura, effettuato concretamente dall'organismo dalla messa in atto del brivido.

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