calligrafismo

sm. [sec. XX; da calligrafia]. Eccessiva cura della forma a scapito del contenuto nell'opera d'arte. Il termine, usato polemicamente da G. A. Borgese (1922) contro i letterati estetizzanti, divenne sinonimo di formalismo, contrapposto a contenutismo, e fu largamente usato nelle polemiche letterarie degli anni Trenta e in quelle sorte intorno al neorealismo.

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