meiopragìa

sf. [meio-+greco prássō, agire]. Termine indicante la debolezza di un organo o di un sistema di organi, che comporta anche una riduzione dell'efficienza funzionale e della resistenza nei confronti di agenti lesivi. A parte i casi di meiopragia secondari a fatti patologici, esistono anche forme costituzionali, per esempio l'aumentata fragilità dei capillari responsabile di piccole e frequenti emorragie, anche in seguito a traumi insignificanti.

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