museologìa

sf. [sec. XX; museo+-logia]. Termine coniato attorno al 1955 ad indicare quella scienza che si occupa del funzionamento del museo relativamente alle sue finalità di reperimento, conservazione e scelta delle opere d'arte. La museologia assolve anche alla funzione educativa del museo, mirando al suo inserimento nella vita moderna; a questo scopo sono state create nel dopoguerra istituzioni internazionali come l'ICOM, International Council of Museum, l'Associazione Nazionale dei Musei Italiani, si sono promossi convegni, create riviste (Museologia, Firenze, Museum, Parigi, Museums Journal, Londra, Museumskunde, Berlino). Essa studia anche i criteri espositivi da scegliere (per esempio non più la sfilata interminabile di opere alle pareti, ma esposizioni cicliche di determinati settori integrate da adeguati strumenti di informazione), il tipo di pubblicazioni da offrire, l'organizzazione di conferenze, mostre didattiche, proiezioni di documentari e di diapositive per allargare le conoscenze del visitatore. In Italia, dove il dibattito sui musei si inserisce nel più vasto problema dei beni culturali, si è operato particolarmente per la ristrutturazione e conservazione di sedi storiche di grande prestigio, nell'intento di decongestionare le sedi maggiori e soprattutto di salvaguardare il legame tra le opere e il territorio di appartenenza. Gli interessi della Nuova Museologia, il cui organo MINOM, Mouvement International pour la Nouvelle Muséologie, è affiliato all'ICOM, sono rivolti in particolare al campo dei musei comunitari e degli ecomusei

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