neomalthusianesimo o neomaltusianesimo

sm. [neo-+malthusianesimo]. Dottrina che, ai fini di assicurare un più elevato livello di vita, soprattutto ai popoli meno sviluppati, auspica il controllo delle nascite attraverso il ricorso a pratiche anticoncezionali. Il termine deriva dal nome dell'economista inglese R. Malthus, il quale, tuttavia, raccomandava soltanto il procrastinamento del matrimonio e la continenza. È con il manifesto del 1823 di F. Place, uno dei primissimi sostenitori di questa dottrina, che si prevedeva l'esplicito ricorso alla contraccezione, ulteriormente precisato nel 1825 da R. Carlile il quale avanzò molti motivi, in larga misura validi ancora oggi, in favore di tale pratica. In base a essi, le coppie non dovrebbero avere più bambini di quanti ne desiderino; le donne non devono mettere a repentaglio la loro vita e la loro salute; nessun figlio illegittimo non voluto dovrebbe nascere; i rapporti sessuali dovrebbero risultare slegati dal rischio di concepimento.

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