paratiròide

sf. [sec. XX; para-+tiroide]. Ciascuna delle ghiandole endocrine situate nel collo in prossimità della tiroide. Nell'uomo sono 4, due superiori o interne, site posteriormente alla tiroide nel suo stesso spessore, e due inferiori o esterne, sulla faccia posteriore dei lobi laterali tiroidei, tra i rami dell'arteria tiroidea inferiore. In taluni individui possono trovarsi altre ghiandole paratiroidee (paratiroidee ectopiche) site in altre regioni del collo o nel mediastino, mentre ammassi di tessuto analogo a quello proprio delle paratiroidee possono trovarsi anche nello spessore di altri organi (per esempio il timo). Hanno dimensioni molto piccole, forma ovalare, colorito giallo-bruno; presentano una struttura follicolare, con cellule disposte a cordoni, e sono sempre ben delimitate da una lamina connettivale riccamente vascolarizzata. La loro funzione è quella di secernere un ormone (detto paratiroideo o paratormone), che è il principale regolatore del livello ematico del calcio e interferisce quindi in molti processi biochimici generali dell'organismo. Disfunzioni nell'attività paratiroidea possono provocare tetania (in caso di ipoparatiroidismo) ovvero atonia muscolare, calcolosi renale, alterazioni ossee (in caso di iperparatiroidismo).

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