rabbaniti

sm. pl. [dall'ebraico rabbān, variante di rabbī, rabbi]. Nome dato a partire dal sec. IX agli Ebrei che accettano di seguire i precetti della Legge secondo l'interpretazione della Mishnāh e del Talmūd. A differenza, infatti, dei Caraiti, loro oppositori, per i rabbaniti la massima autorità in fatto di legislazione ebraica risiede nella Legge orale che, in continuo sviluppo, interpreta e completa la Scrittura o Legge scritta. Secondo i rabbaniti lo sviluppo di quella Legge deve essere regolato dai Maestri, il cui diritto d'interpretarla deriva loro dalla consapevolezza della fedeltà alla Scrittura e dalla stessa lealtà verso di essa. La dottrina dei rabbaniti, con la quasi totale sparizione dei Caraiti, che, nel corso di lunghe e aspre polemiche durate circa un paio di secoli, avevano dato loro il nome con cui passarono alla storia, è venuta via via identificandosi con la dottrina e la tradizione dell'ebraismo.

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