saluto

Indice

Lessico

sm. [sec. XIII; da salutare].

1) Atto del salutare; le parole che si dicono o i gesti che si fanno nel salutare: rivolgere, ricambiare il saluto; saluto caloroso; porta i miei saluti a tuo padre; togliere, levare il saluto a uno, non salutarlo più per rancore, disprezzo o altro motivo; troncare ogni rapporto con lui. Frequente come formula di cortesia nella corrispondenza: distinti, cordiali saluti. Nella loc. dare, fare un saluto (o dim. salutino) a qualcuno, fargli una breve visita: domani verremo a farvi un salutino.

2) Per estensione, breve discorso rivolto agli intervenuti a una conferenza, a un'assemblea e simili da parte di chi ha organizzato la manifestazione stessa: dopo il saluto del presidente ebbero inizio i vari interventi.

3) Manifestazione di omaggio, rispetto, onore tributata a persone, istituzioni, simboli e simili: fare il saluto alla bandiera; saluto militare, segno di deferenza e di onore eseguito dai militari nelle forme prescritte dal regolamento.

4) Gesto o complesso di gesti obbligatori che, in varie competizioni sportive, gli avversari si scambiano fra loro prima di iniziare la gara, in segno di cavalleria e di cortesia.

5) Atto di cortesia scambiato tra navi e persone. Le navi possono salutare: ammainando e alzando a segno la bandiera nazionale; con la tromba o il fischietto; con la sirena; alla voce; con salve di cannone; con le vele. Le imbarcazioni a remi salutano ponendo i remi in posizione verticale. La bandiera della nave deve essere salutata da chiunque salga a bordo o ne discenda; all'alza o ammaina bandiera i picchetti armati presentano le armi, mentre l'altro personale assume la posizione di attenti e si scopre.

6) Brusca immersione della prora di una nave, durante il varo, nel momento in cui il brione dei vasi abbandona l'avantiscalo; si verifica quando l'avantiscalo è breve e quindi il suo ciglio è a una profondità inferiore rispetto all'immersione del complesso nave-invasatura liberamente galleggianti, per cui la spinta dell'acqua su questo è inferiore al suo peso. In particolare, inclinazione o sbandamento di saluto, sbandamento trasversale della nave che si verifica quando al timone viene dato un certo angolo di barra, dalla stessa parte verso la quale è inclinato il timone.

7) Moneta d'oro coniata da Carlo I d'Angiò nella zecca di Napoli dal 1278 e recante al recto lo stemma di Gerusalemme e di Francia e al verso la scena dell'Annunciazione con la legenda Ave gratia plena, Dominus tecum. Fu coniata anche in argento. In Francia si chiamò saluto una moneta d'oro coniata dal re Carlo VI con la raffigurazione della Vergine Maria e dell'Arcangelo Gabriele.

Etologia

Comportamento che ha la funzione di diminuire l'aggressività fra due animali membri dello stesso gruppo sociale o della stessa coppia che si incontrano; il saluto di commiato non ha lo stesso carattere; si riscontra solo nella specie umana e la sua origine non è del tutto compresa. § Le cerimonie di saluto, per via della loro funzione, spesso si confondono con quelle di acquietamento e di sottomissione, con le quali condividono molti elementi di comportamento ritualizzato. Il saluto si trova raramente negli invertebrati, per esempio nei granchi di genere Uca, nei quali è effettuato con particolari movimenti della chela più grande e negli insetti sociali (api, formiche) che, presentandosi all'alveare, donano cibo alle compagne. Il dono di cibo con funzione di saluto, talvolta trasformato nel dono di un oggetto estraneo, è una forma ritualizzata di nutrizione infantile ed è presente in molti uccelli, nei quali spesso compare anche nel corteggiamento; tuttavia se ha luogo in occasioni di incontro, come per esempio quando uno dei partner torna al nido dopo un periodo di assenza, e non è legato all'accoppiamento, dovrebbe essere considerato piuttosto una cerimonia di saluto che di corteggiamento. Talvolta nulla viene donato e i partner si limitano a contatti reciproci col becco. Nei Mammiferi il saluto a colpi reciproci di muso sulle labbra, forma ritualizzata della richiesta infantile di cibo, è comune fra i Canidi e le otarie; i Felidi adottano invece un caratteristico colpo di testa seguito dalla pressione del corpo contro l'individuo che viene salutato; le iene dello stesso branco, sia le femmine sia i maschi sia i giovani di ambedue i sessi, si salutano sollevando una zampa posteriore e annusandosi reciprocamente la regione genitale, comportamento che, con qualche variante, si ritrova anche nei Canidi. La presentazione del posteriore, seguita o meno da una pseudomonta reciproca, è una forma di acquietamento che ha anche valore di saluto presso certi macachi; i babbuini, che pure adottano la presentazione del posteriore come forma di acquietamento/sottomissione, si salutano invece schioccando rapidamente le labbra, un comportamento che si ritiene evoluto da quello di suzione, proprio dei piccoli. Nell'uomo il saluto assume forme svariate nelle diverse culture, ma è quasi universalmente accompagnato dal sorriso, che compare anche nelle scimmie, e spesso dal porgere doni; il saluto con una mano alzata (in origine forse volto intenzionalmente a mostrare la mano disarmata) e il rapido sollevamento delle sopracciglia durante il contatto visivo sono moduli propri di diverse culture umane. L'abbraccio (ricerca o offerta di contatto rassicurante) e il bacio, forma ritualizzata di nutrizione infantile talvolta semplificata ulteriormente nel contatto col naso, sono pure forme di saluto molto diffuse fra gli uomini di tutto il mondo e, fra le scimmie, almeno nello scimpanzè. Talvolta il saluto contiene elementi ritualizzati di comportamento aggressivo (minaccia); nell'uomo, per esempio, sono interpretate come tali le strette di mano vigorose e prolungate, che comunicano la propria forza, le salve di cannone che si tributano a ospiti importanti in occasione di incontri ufficiali e le salve di frecce dirette sul terreno ai piedi dei visitatori presso alcune tribù amazzoniche; analogamente, negli equidi, la mimica del saluto è molto simile a quella di minaccia (bocca aperta e labbra retratte), ma le orecchie sono rivolte in avanti, anziché appiattite indietro.

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