ùtile

Indice

agg. e sm. [sec. XIV; dal latino utílis, da uti, usare].

1) Agg., che può servire, che può giovare al momento opportuno: regalare un oggetto utile per la casa; in particolare, tempo utile, tempo entro il quale bisogna compiere un atto perché esso sia valido: il tempo utile per presentare la domanda di iscrizione al concorso è scaduto ieri.

2) Che reca beneficio e vantaggio, proficuo: un vaccino utile contro l'influenza; esercizio utile per imparare la lingua straniera.

3) Riferito a persona, che presta la sua opera in favore di qualcuno in maniera molto fruttuosa: una segretaria utile e preziosa per il direttore; se posso essere utile in qualche cosa, formula di cortesia per offrire i propri servigi.

4) Sm., ciò che è vantaggioso e proficuo: unire l'utile al dilettevole.

5) In economia aziendale l'utile di esercizio è dato dal reddito positivo, cioè dalla differenza positiva tra l'insieme dei ricavi e l'insieme dei costi derivanti dalla gestione complessivamente svolta dall'azienda nel corso di un periodo amministrativo. In tal senso esso rappresenta, unitamente allo stato del patrimonio, l'obiettivo ultimo cui tendono le rilevazioni della contabilità generale, culminanti nel bilancio d'esercizio, strumento primario di informazione e di controllo dell'attività gestionale. All'utile di esercizio corrispondono, a livello di singole operazioni gestionali, risultati parziali che, se positivi, originano specifici componenti di reddito, spesso contabilizzati con apposite denominazioni, come, per esempio, nel caso dei cosiddetti utili su cambi. L'utile di esercizio viene spesso impropriamente utilizzato come sinonimo di profitto, dal quale, al contrario, va tenuto distinto per effetto dei cosiddetti oneri figurativi (tipicamente il salario direzionale, cioè la remunerazione dell'attività imprenditoriale, e gli interessi di computo, vale a dire la remunerazione del capitale proprio) che vanno a esso sottratti per ottenere il profitto propriamente detto. Ai fini delle analisi gestionali comunemente condotte in sede di interpretazione del bilancio annuale ordinario, l'utile di esercizio può assumere varie configurazioni: l'utile lordo si ottiene non tenendo conto, nella determinazione, degli oneri fiscali, e, a volte, di altri costi generali indiretti; l'utile di congiuntura, calcolato in corrispondenza di particolari situazioni congiunturali e, quindi, non necessariamente in linea con il periodo amministrativo; l'utile distribuibile, che indica la quota di reddito positivo a disposizione degli amministratori per la remunerazione del capitale di proprietà, dopo aver soddisfatto tutte le norme civilistiche ed eventualmente statutarie sulle modalità e i vincoli nel trattamento degli utili prodotti. Nel caso specifico in cui questi ultimi non fossero distribuiti, ma mantenuti investiti all'interno dell'azienda, essi rappresenterebbero il cosiddetto autofinanziamento in senso proprio.

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