Bolzano/Bozen (provincia)

Indice

provincia autonoma del Trentino-Alto Adige, 7400 km², 493.910 ab. (stima 2007), 65 ab./km², capoluogo: Bolzano/Bozen. Comuni: 116. Sigla: BZ.

Generalità

È la provincia più settentrionale d'Italia e la seconda per superficie, dopo quella di Sassari. Interamente montuosa, è solcata dalla valle dell'Adige e dalla valle Isarco che, attraverso il passo del Brennero a N, rappresentano una delle principali vie di comunicazione tra l'Europa mediterranea e l'Europa centrale. Annessa all'Italia nel 1919, prima di allora faceva parte dell'Impero Austroungarico e ha mantenuto una spiccata caratterizzazione culturale germanica. I tentativi di italianizzazione operati in epoca fascista non sono riusciti a cancellarne l'identità: la popolazione è in maggioranza di lingua tedesca e la Costituzione repubblicana ha riconosciuto alla provincia il bilinguismo (che diventa trilinguismo nelle valli ladine Gardena, Badia e di Marebbe). La Provincia di Bolzano (come quella di Trento) dal 1972 è un ente distinto e autonomo rispetto alla Regione: a essa sono attribuite forme e condizioni particolari di autonomia, secondo la disciplina dello statuto (art. 3, secondo comma, statuto regionale). Inoltre la Regione e le due Province (in quanto enti autonomi dotati di poteri politico-legislativi di pari valore e forza, anche se svolti nell'ambito delle rispettive competenze) si pongono sullo stesso piano nei loro reciproci rapporti, nei confronti dello Stato e delle altre regioni. La provincia autonoma esercita poteri e funzioni che sono propri di una regione, in particolare essa esercita una competenza legislativa: approva quindi leggi nei settori più importanti della vita sociale ed economica locale, entro un ampio complesso di competenze assegnate dallo statuto e svolte nelle norme di attuazione. Provincia autonoma di Trento e Provincia autonoma di Bolzano non hanno però un identico ordinamento: lo statuto e le norme di attuazione differenziano sensibilmente la Provincia autonoma di Bolzano in funzione delle peculiari tutele per le minoranze tedesca e ladina. La riforma statutaria del 2001 ha ulteriormente circoscritto l'ambito di competenza della Regione, togliendole la competenza elettorale per attribuirla alla Provincia ed estendendo alla Provincia significativi poteri o competenze prima riservate alla sola Regione.

Territorio

Confina a N e a NE con l'Austria e a NW con la Svizzera; è limitata dalla provincia di Trento a S, dalla Lombardia a SW e dal Veneto a SE. Corrisponde quasi perfettamente (a esclusione dell'alta val Monastero, tributaria della val Venosta, ma in territorio politicamente elvetico) al bacino superiore dell'Adige, separato da quello dell'Inn dal crinale delle Alpi Venoste, Breonie, Aurine e Pusteresi; le Dolomiti e il massiccio dell'Ortles-Cevedale la dividono rispettivamente dal bacino del Piave e da quello superiore dell'Adda. All'estremo E la provincia comprende la regione sorgentifera della Drava, che defluisce al Mar Nero tramite il Danubio. Il territorio è interamente montuoso, inciso dalle valli dell'Adige (val Venosta e valle dell'Adige propriamente detta) e dei suoi affluenti; il maggiore è l'Isarco, che gli convoglia le acque dell'intero settore orientale e di gran parte di quello centrale e nella cui valle convergono la val Pusteria, percorsa dalla Rienza, e le valli di Funes, Gardena, Ega e Sarentina. L'interesse naturalistico del territorio ha giustificato l'inserimento di una sua parte nel Parco Nazionale dello Stelvio e l'istituzione di diversi parchi naturali provinciali di grande rilievo. Il clima è quello tipico di montagna, con marcate escursioni termiche stagionali e giornaliere, estati fresche e inverni freddi o rigidi; i fondivalle dell'Adige e dell'Isarco godono comunque di temperature estive piuttosto elevate, tali, per esempio, da permettere una fiorente coltura viticola. Le precipitazioni, mai eccessive (700-1000 mm annui), sono distribuite nel corso dell'anno in misura piuttosto uniforme, ma con minimi invernali, in gran parte sotto forma di neve, e massimi estivi, che condizionano il regime idrologico dei corsi d'acqua, già relativamente gonfi per lo scioglimento delle nevi. La provincia ha scarsa densità di popolazione, data la sua natura montuosa (solo un terzo circa del territorio è stabilmente abitato). L'insediamento umano presenta limiti altimetrici assai elevati, sino a 1700-1800 m; le zone di più fitto insediamento sono i fondivalle dell'Adige e dei suoi principali affluenti, dove sono situati i maggiori centri, cioè il capoluogo, Merano, Bressanone, Brunico, Appiano, Lana.

Economia

In provincia di Bolzano conservano una notevole importanza le risorse tradizionali dell'economia alpina, costituite principalmente dall'allevamento bovino, dallo sfruttamento del bosco, dalla frutticoltura (mele), dalla coltivazione delle patate e dall'artigianato, fiorente soprattutto nel settore dell'intaglio del legno (val Gardena) e in quello dei merletti (valle Aurina). Di particolare importanza nella conca di Bolzano è la coltivazione della vite che risale a tempi ancor precedenti l'arrivo dei Romani; la produzione di vini pregiati, che interessa tutta la provincia, è una voce molto significativa dell'economia. Sviluppata è anche l'industria, installata soprattutto nei dintorni di Bolzano e favorita dalle cospicue risorse idroelettriche, e che spesso utilizza come materia prima i prodotti del territorio, come il legname, le carni bovine e suine, la frutta e il latte. La politica provinciale di decentramento industriale ha coinvolto soprattutto i comuni posti a S del capoluogo (Laives, Bronzolo, Ora), ma anche nelle valli Isarco e Pusteria ha determinato il sorgere di piccole e medie industrie, operanti nei comparti metalmeccanico, tessile, dell'abbigliamento, del legno e dell'arredamento, attività, questa, che presenta la maggiore disseminazione. Anche il settore commerciale si è notevolmente sviluppato, grazie alla vicinanza geografica e alla comunanza linguistica che hanno fatto della provincia la base ideale per le filiali italiane di aziende tedesche e austriache. È comunque stato il turismo a dare il maggiore impulso al settore terziario. Non si tratta di un fenomeno recente, in quanto in molte aree esso vanta una lunga tradizione; tuttavia, è a partire dagli anni Sessanta del Novecento che si è assistito a una sostenuta accelerazione dei flussi turistici. L'area che ha visto esaltare al massimo le sue valenze turistiche, estive e invernali, è quella dolomitica: in particolare la val Gardena e la val Badia, grazie alle eccellenti infrastrutture ricettive e sportive. La Provincia autonoma di Bolzano, grazie al totale trasferimento dei poteri della competenza del turismo alle regioni attuato dalla riforma costituzionale del 2001, e quindi alle province autonome, sta valorizzando e diversificando ulteriormente la sua offerta con lo sviluppo dell'agriturismo, le beauty farm, l'alpinismo e l'ecoturismo.

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