Braunschweig

Indice

città nel Land della Bassa Sassonia (Germania), 72 m s.m., 245.400 ab. (2003).

Generalità

Sorge sul fiume Oker, che la attraversa da S a N, ed è limitata a N dal corso del Mittellandkanal e dall'autostrada che collega il bacino della Ruhr a Berlino. La città conserva in gran parte l'aspetto medievale entro la cerchia circolare delle mura settecentesche, che nel primo Ottocento vennero circondate da una fascia verde di viali e di giardini da P. J. Krahe. Nonostante i bombardamenti subiti nel corso della seconda guerra mondiale, conserva interessanti edifici civili e religiosi ed è anche importante centro culturale con un'università tecnica (Technische Universität Carolo-Wilhelmina) e alcuni musei e teatri. Vi nacque il matematico Carl Friedrich Gauss (1777-1855). Anche Brunswick.

Storia

Fondata secondo la tradizione nell'861 dal figlio di Ludolfo di Sassonio, Bruno (da cui il nome latino Brunonis vicus), si ingrandì nel sec. XIII sotto Enrico il Leone, duca di Sassonia, rimanendo fino al sec. XIX dominio della casa di Brunswick. Importante membro della Lega Anseatica, ebbe il suo massimo sviluppo nel sec. XV. Nel 1671 passò sotto il Ducato di Brunswick-Wolfenbüttel, di cui divenne capitale nel 1754. Esposta, nella guerra dei Sette anni, alle mire francesi, la regione entrò a far parte (1807) del Regno di Vestfalia. Restaurati i duchi, vi si susseguirono accese lotte per le riforme e contro il dispotismo e sotto la spinta del luglio di Parigi (1830) Braunschweig si ribellò ai duchi ottenendo la Costituzione (1832). Entrata nello Zollverein (1844), la regione, che nel 1848 nuove lotte popolari portarono a un governo parlamentare e ai diritti civili fondamentali, conobbe nella seconda metà del secolo un imponente sviluppo, specie grazie allo sfruttamento delle ricchezze minerarie. Con l'estinzione della casa di Brunswick (1884) la Dieta scelse come duchi Alberto di Prussia (1885-1906) ed Ernesto Augusto di Cumberland, imparentato con gli Hannover, che cadde con la rivoluzione del 1918. Durante la seconda guerra mondiale la città subì ingenti danni a monumenti e abitazioni.

Arte

Il duca Enrico il Leone ricostruì in forme tardoromaniche (1173-95) il duomo ottoniano e trasformò la rocca di Dankwarderode in residenza signorile (vi si conservano il leone di bronzo del 1166, raro esempio di scultura romanica a tutto tondo, e il tesoro dei Welfen dei sec. XII-XIV con l'evangelario di Sankt Aegidien, realizzato in avorio, filigrana e pietre preziose). Il duomo, dotato di una facciata di tipo Westwerk e copertura a volte (la più antica della Germaniasettentrionale), conserva all'interno affreschi del sec. XIII, un lampadario in bronzo ornato con draghi e leoni e il crocefisso ligneo di Imerward (sec. XII). Nella seconda metà del sec. XIII vennero iniziate le tre chiese dei santi Petri, Magni e Aegidien (la più bella chiesa a sala della città). Nello stesso periodo vennero ricostruite secondo il tipo a sala, diffusissimo nella regione, anche le chiese dei santi Martin, Katharinen e Andreas, di fondazione romanica. Più tarda (seconda metà del sec. XIV) è la chiesa dei Francescani. Tra gli edifici pubblici tardogotici si ricordano il palazzo civico della città vecchia (Altstadtrathaus) e la Casa dell'arte della lana (Gewandhaus), con un facciata ricca di colonne, cariatidi e volute. L'Herzog-Anton-Ulrich-Museum, fondato nel 1754, è uno dei più importanti musei tedeschi di provincia. Prevalgono i dipinti di scuola olandese e fiamminga (Rembrandt, Vermeer, Rubens) e tedesca (Elsheimer, Lucas Cranach), ma sono rappresentati anche i francesi e gli italiani, soprattutto i veneti; molto importante è la raccolta dei disegni e delle stampe (ca. 70.000 pezzi, tra cui molti disegni di pittori veneti). Il Landesmuseum ospita una collezione che documenta la storia del territorio di Braunschweig dai primi insediamenti a oggi; al museo sono collegate altre due strutture, uno spazio espositivo presso la chiesa di Sant'Egidio e il Museo Ebraico. Lo Städtisches Museum, sistemato nella Haus am Löwenwall, è dedicato alla storia culturale della città, raccontata attraverso oggetti religiosi, quadri, monete e documenti. § Nel 1707 il duca Antonio Ulrico rese attiva a Braunschweig una fabbrica di maioliche, affidandone la direzione a J. P. Franz, a cui subentrò nel 1710 H. C. von Horn, sotto il quale la produzione migliorò nettamente. Tipici erano i vasi con motivi rococò in rilievo, dipinti in blu o giallo manganese, e le terrine a forma di animali e frutti. La fabbrica venne chiusa nel 1807.

Teatro

Dopo gli spettacoli sacri del Medioevo e quelli umanistici del sec. XVI, la città acquistò importanza teatrale con il duca Enrico Giulio, che istituì un'orchestra stabile e accolse compagnie professioniste venute dall'Inghilterra, per le quali scrisse anche una decina di copioni. Contemporaneamente si indicevano giostre e tornei, spesso con intermezzi danzati. Dopo la guerra dei Trent'anni, il teatro, soprattutto musicale, ebbe nuovo impulso con il duca Augusto il Minore: si rappresentarono non solo i primi Singspiele, ma balletti cantati e opere importate dalla Francia e dall'Italia. Alla fine del secolo il duca Antonio Ulrico affiancò al teatro di corte un Opernhaus pubblico (1690), con contributi di ricchi cittadini (esisteva fin dal 1657 un Istituto di amici dell'opera). Personalmente, oltre a fornire libretti per molti balletti, il duca scritturò lo scenografo O. Harms, reduce dall'Italia e provvide a pagare musicisti e cantanti. Nel Settecento predominò l'opera lirica (con la prima assoluta dell'Antiochus di J. A. Hasse e gli esordi di C. H. Graun), ma operarono con frequenza anche le maggiori compagnie di prosa. La città restò all'avanguardia del teatro tedesco e diede subito spazio alle nuove voci del dramma e della lirica. L'Opernhaus divenne Nationaltheater nel 1818 e Hoftheater nel 1826, con il duca Carlo II in funzione di regista e spettacoli di rilievo, dal Faust di Goethe alla prima tedesca de Il barbiere di Siviglia. Nel 1861 si inaugurò, prima con Ifigenia poi con Tannhäuser, il nuovo Hoftheater, ribattezzato Landestheater nel 1918 e Staatstheater nel 1938, e ricostruito nel 1948 dopo i bombardamenti.

Economia

Attivo mercato agricolo e importante centro commerciale, è sede di industrie metallurgiche, meccaniche, elettrotecniche, chimiche, musicali, fotografiche e alimentari. Nei dintorni giacimenti di lignite, salgemma, petrolio e ferro. Diverse le aziende e gli istituti di ricerca nei settori aerospaziale, biotecnologico, agricolo e ingegneristico.

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