Cùneo (città)

Indice

capoluogo della provincia omonima, 534 m s.m., 119,87 km², 54.970 ab. secondo una stima del 2007 (cuneesi o cuneensi), patrono: san Michele Arcangelo (ultima domenica di settembre).

Generalità

Città del Piemonte posta alla confluenza del torrente Gesso con la Stura di Demonte. Si estende lungo l'estremità nordorientale di un terrazzo dominante la confluenza dei due corsi d'acqua, che le conferisce la caratteristica sagoma a cuneo. La sua posizione strategica alla naturale convergenza delle direttrici del traffico tra il Piemonte e la Franciasudorientale, attraverso i valichi alpini della Maddalena e di Tenda, condizionò lo sviluppo storico della città, che diventò importante centro fortificato e attivo mercato di una vasta parte del Piemonte meridionale. L'abbattimento delle mura difensive all'inizio del sec. XIX consentì l'espansione edilizia, che ebbe luogo nell'unica direzione possibile, verso SW, cioè verso Borgo San Dalmazzo. Lo sviluppo urbanistico fu lento e graduale per tutto il sec. XIX, più rapido nel Novecento e specialmente dopo la seconda guerra mondiale, allorché la città accolse i flussi migratori dalle valli e dalle colline della provincia. L'abitato ha una struttura molto regolare, con strade rettilinee, parallele o perpendicolari a corso Nizza e via Roma, che ne costituiscono l'asse longitudinale. È sede vescovile.

Storia

La città nacque nel 1198, quando alcuni abitanti della zona, per sottrarsi alle mire del vescovo di Asti e dei marchesi del Monferrato e di Saluzzo, si rifugiarono sul “pizzo di Cuneo” e vi fondarono un libero comune. Distrutta da Saluzzo nel 1210, fu prontamente ricostruita con l'aiuto dei milanesi. Minacciata da Alba e da Asti, nel 1259 si sottomise spontaneamente a Carlo d'Angiò, ottenendo statuti propri, particolari franchigie e il diritto di battere moneta propria. Passata a Saluzzo nel 1281, tornò agli Angioini (1305-47), che ne favorirono lo sviluppo commerciale e urbanistico; fu in questo periodo che la città assunse la struttura a scacchiera, abbellendosi di edifici civili e religiosi. Andata ai Visconti nel 1348, subì in seguito le dominazioni dei marchesi di Saluzzo, dei Visconti e degli Angioini, fino a quando nel 1382 si diede spontaneamente ai Savoia. Per la sua posizione strategica subì numerosi e pesanti assedi. Nel 1557, resistendo eroicamente per venticinque giorni alla stretta delle truppe del maresciallo francese De Brissac, salvò lo Stato sabaudo e fu elevata a città da Emanuele Filiberto. Nel conflitto che oppose Cristina, vedova di Vittorio Amedeo I, ai cognati parteggiò per questi ultimi, subendo due assedi in tre anni (1639 e 1641). Nel 1691 respinse un nuovo assedio francese delle truppe del Catinat e nel 1744, circondata da un imponente esercito franco-spagnolo, si difese strenuamente fino a indurre gli assedianti a rinunciare all'impresa. Occupata dai francesi nel 1796, nel 1799 venne circondata dalle truppe austro-russe e costretta alla resa dopo violenti bombardamenti. Durante l'occupazione napoleonica (1796-1814) Cuneo fu capoluogo del Dipartimento della Stura, corrispondente all'attuale provincia creata nel 1859. Dal 1943 al 1945 diede un importantissimo contributo alla lotta di liberazione, in cui spiccò tra le altre la figura di Duccio Galimberti, trucidato per mano fascista il 3 dicembre del 1944.

Arte

Del periodo medievale rimangono pochi monumenti, di cui il maggiore è l'ex chiesa di San Francesco (sec. XV); nella facciata romanico-gotica, tripartita da lesene, spiccano un bel portale marmoreo sormontato da ghimberga e il rosone (1481). La chiesa barocca di Santa Maria fu progettata nel 1650 da Giovenale Boetto e rifatta nell'abside (1726) da F. Gallo, cui si deve anche la parrocchiale di Sant'Ambrogio, eretta nel 1710-43 su un precedente edificio. Nella scenografica chiesa di Santa Croce (1709-15), dall'interno formato da due ellissi incrociate, il Gallo collaborò con l'architetto A. Bertola, col pittore G. Gagini e con lo stuccatore D. Beltramelli; nell'abside è una cattedra in stile gotico francese chiamata “di San Bernardino”. Altre notevoli architetture barocche sono il Palazzo Municipale (1631, con facciata del 1776), ex convento dei Gesuiti, e la cattedrale dedicata a Nostra Signora del Bosco; eretta nel Seicento su una precedente costruzione medievale, fu completata con la cupola e l'attuale facciata nell'Ottocento. Adiacente al Municipio è il palazzo della Torre, che ingloba l'antica torre civica. Poco distante dal centro è il santuario di Santa Maria degli Angeli, restaurato nel Settecento, che ospita la tomba di Duccio Galimberti.

Musei

Nei locali del chiostro di San Francesco è stato ricavato il Museo Civico, articolato nelle sezioni archeologica, storica ed etnologica. La sezione dedicata al folclore raccoglie i costumi tipici delle valli alpine, attrezzi per il lavoro agricolo e la tessitura della canapa e la collezione di bambole Lenci, in abiti tradizionali locali. Nel palazzo Osasco, che prospetta su piazza Galimberti, è la casa di Duccio Galimberti; donata dai discendenti alla città, comprende la pinacoteca, con sculture e opere di pittori piemontesi, la biblioteca familiare e la biblioteca specializzata in atti parlamentari.

Economia

La città basa la sua economia sulle funzioni commerciali, logistiche e dei trasporti, che hanno ricevuto un nuovo impulso dal ripristino della ferrovia per Nizza. L'Unione Europea, con in testa la Francia, rappresenta il principale mercato per l'import-export cuneese. In forte crescita è il terziario avanzato, in cui spicca il continuo potenziamento del settore informatico, dei servizi e della ricerca. L'industria, organizzata in un tessuto di piccole e medie imprese, sottoposte negli ultimi anni a un processo di ammodernamento degli impianti e delle attrezzature obsolete, è presente in prevalenza nei settori meccanico, cartotecnico, calzaturiero, tessile, vetrario, alimentare, della gomma, della plastica, dell'abbigliamento, del cemento, del legno e del mobile. Un'altra fonte di reddito in fase di costante sviluppo è il turismo, attratto dall'offerta artistica, paesaggistica ed enogastronomica.

Curiosità

In febbraio si svolge Cioccolart, che festeggia il cioccolato e soprattutto l'arte della sua lavorazione. In primavera si tiene, dalla metà del sec. XX, la Mostra regionale zootecnica di Quaresima. Di importanza nazionale è la Mostra bovini di razza piemontese, che ha luogo in autunno e che mira alla valorizzazione di questa razza bovina. Tra settembre e ottobre si tiene la rassegna musicale Concerti Organistici. La città diede i natali al matematico Giuseppe Peano (1858-1932) e al giornalista Giorgio Bocca (1920).

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