Mengs, Anton Raphael

pittore, teorico e critico d'arte tedesco (Aussig 1728-Roma 1779). Figlio del pittore e miniaturista Ismael, completò la sua formazione artistica a Roma, presso M. Benefial e S. Conca (1741-44). Tra il 1746 e il 1752 lasciò con frequenza la residenza di Dresda per lunghi soggiorni a Roma, città che l'aveva sedotto con le imponenti rovine classiche e nella quale si stabilì nel 1752. L'incontro con J. J. Winckelmann, col quale condivideva gusto e intenti, determinò nell'opera pittorica di Mengs l'affermazione programmatica di quell'estetica neoclassica (Il Parnaso, Villa Albani, ora Torlonia, 1761) che i due elaboravano frattanto anche sul piano teorico e critico. Le Riflessioni sulla bellezza e il gusto in pittura (1762, poi in Opere, 1780) ripropongono il concetto del “bello ideale” che trascende la natura perfezionandola in un olimpico equilibrio di forme, sull'esempio dell'arte greca, oltre che di Raffaello, Correggio, Tiziano. Ma nella pittura di Mengs l'ideale neoclassico si risolse in un eclettismo artificioso per l'ispirazione archeologica spesso soltanto documentaria (Augusto e Cleopatra, ca. 1761) e l'intonazione raffaellesca sostenuta da deboli doti pittoriche. Attivo a Madrid nel palazzo reale e nella residenza di Aranjuez (1761-71), in Vaticano (decorazione della Sala dei Papiri, 1772) e negli ambienti accademici, Mengs diede il meglio di sé nei ritratti (Maria Luisa di Parma, Madrid, Prado), di un pacato naturalismo rococò.

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