Urodèli

sm. pl. [sec. XIX; da uro-+ greco delos, manifesto, visibile]. Ordine (Urodela) di Anfibi Lepospondili che comprende le salamandre, i tritoni e, in generale, quelle specie, ca. 515, che presentano, allo stadio larvale e adulto, una lunga coda e sono perciò detti anche Caudati. Generalmente di dimensioni assai modeste (10-20 cm, con l'eccezione della salamandra gigante, che misura oltre un metro), gli Urodeli hanno il corpo cilindrico e allungato; una testa grossa e larga; 4 arti, a eccezione dei Sirenidi che sono privi di quelli posteriori; coda cilindro-conica nelle specie terrestri, compressa in senso laterale in quelle acquatiche. L'apparato scheletrico presenta: 4 archi branchiali, che si riducono a 3 o a 2 nelle famiglie più primitive, un numero assai elevato di vertebre, anficeli (cioè biconcave) od opistoceli (concave posteriormente e convesse anteriormente); assenza o scarso sviluppo in lunghezza delle costole; robustezza dei cinti scapolare e pelvico; presenza di numerosi denti, minuscoli e facilmente rigenerabili. Al di fuori del periodo riproduttivo, durante il quale il maschio può presentare una vistosa livrea nuziale, i due sessi sono difficilmente distinguibili. La fecondazione è quasi sempre interna, solo di rado esterna. Nel primo caso, tuttavia, assai spesso non vi è un vero accoppiamento, in quanto il maschio si limita, dopo il corteggiamento, a deporre delle spermatofore (sacchettini contenenti gli spermatozoi), che la femmina stessa accosta alla propria cloaca. Le uova vengono deposte nell'ambiente acquatico oppure, in taluni casi, si sviluppano nel corpo della madre, che partorisce pertanto direttamente delle larve o addirittura i piccoli già metamorfosati. Frequente tra gli Urodeli è il fenomeno della neotenia o anche quello della pedogenesi (o pedomorfosi). In talune specie la neotenia (o la pedogenesi) rappresenta la regola, in altre invece è occasionale, essendo legata a particolari condizioni ambientali. Le larve degli Urodeli sono molto simili agli adulti a eccezione della presenza delle branchie esterne che con la metamorfosi scompaiono e della colorazione che nelle larve è in genere piuttosto chiara; tali larve, a differenza di quelle degli Anuri (i girini), seguono una dieta prettamente carnivora e presentano veri e propri denti. Gli Urodeli comprendono le famiglie Inobidi, Criptobranchidi, Ambistomidi, Salamandridi, Anfiumidi, Pletodontidi, Proteidi, Dicamptodontidi, Riacotritonidi e Sirenidi. § Esemplari fossili di Urodeli sono molto rari; uno dei più noti è il genere Andrias, che, rinvenuto nei livelli miocenici di Oeningen, è stato solo recentemente attribuito a quest'ordine di Anfibi.

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