Lessico

sf. [sec. XIV; da arco].

1) Struttura a forma di arco che in alcune costruzioni (per esempio ponti) assume una funzione statica e architettonica fondamentale. Si dice anche di un arco posto in successione con altri, come negli acquedotti romani, o nei chiostri e cortili di palazzi medievali e rinascimentali. Più in generale, struttura o apertura a forma di arco, volta.

2) Qualsiasi formazione anatomica disposta ad arco: arcata mascellare, occipitale.

3) Ant., distanza corrispondente a un tiro d'arco: “La cavalleria... si era ritirata una arcata” (Guicciardini). Anche la traiettoria di un proiettile: tiro in arcata, eseguito con il pezzo d'artiglieria elevato al massimo in modo che la gittata risulti più lunga e il colpo possa arrivare a un bersaglio distante. Fig.: saettare, tirare in arcata, fare tentativi per indovinare.

4) In musica, movimento dell'arco per mettere in vibrazione le corde di uno strumento (violino, viola, ecc.) al fine di produrre il suono. L'arcata è in su (indicata con il segno B) se l'arco tocca le corde muovendo dalla punta verso il tallone, in giù (indicata con i segni ê oppure ë) se muove dal tallone verso la punta. L'effetto fonico dell'arcata dipende dalla forza e dalla velocità del movimento.

Anatomia

Le formazioni più note col termine arcata sono: arcate alveolodentali o dentali, due rilievi a ferro di cavallo, superiore e inferiore, formati dai processi alveolati delle ossa mascellari dove si impiantano le radici dei denti; arcata faringopalatina o glossopalatina, pieghe presentate posteriormente, dal velo palatino, rispettivamente ai lati del faringe e della lingua; arcata femorale, il legamento fibrotendineo costituente la parete inferiore del canale inguinale, corrispondente, in superficie, alla piega dell'inguine; arcata orbitale, il margine inferiore dell'osso frontale, delimitante la parte superiore dell'orbita dell'occhio; arcata palmare, anastomosi a forma di arcata, che, sotto la palma della mano, si realizza tra le arterie radiale e ulnare, e da cui si dipartono ramificazioni per la vascolarizzazione delle dita.

Antropologia

Arcata sovraorbitale, la maggiore o minore sporgenza della porzione dell'osso frontale immediatamente superiore alle orbite. È un carattere morfologico tipico di alcune popolazioni come gli Australiani. Nei crani fossili più antichi, l'arcata sovraorbitale interessava la zona dell'osso frontale formando una specie di visiera detta toro sovraorbitario come nell'uomo di Neanderthal o, in misura minore, nei primi Homo sapiens sapiens; una certa accentuazione si riscontra fra gli Australomelanesoidi attuali. Nell'uomo del Pleistocene superiore, Homo sapiens fossilis, scompare la formazione a visiera e resta invece una tendenza più o meno accentuata alla sporgenza dell'arcata sovraorbitale (frontalizzazione).

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